Errore procedurale, bilancio in bilico
BELLUNO. La giornata più dura. Sicuramente più lunga, per l’amministrazione Massaro, che ha rischiato di vedersi rinviare l’approvazione del bilancio perché per un errore nell'invio degli atti ai consiglieri, è stato spedito un allegato sbagliato al punto sul regolamento della Tari, la tariffa rifiuti. È stato allegato il regolamento della Tasi, la tassa sulla casa. Se ne sono accorti i consiglieri del Movimento 5 stelle, che, subito dopo l'illustrazione del previsionale, hanno sollevato la questione pregiudiziale chiedendo il rinvio del bilancio e dei punti collegati. Perentoria la segretaria comunale, Alfonsina Tedesco: «La discussione non può proseguire se gli atti non sono stati forniti correttamente a tutti i consiglieri».
Bilancio rinviato dunque. «Bravi, grazie, così salteranno tutti i lavori previsti, gli appalti dei servizi sociali», è sbottato il sindaco rivolgendosi ai cinque stelle, fulminati dagli sguardi di fuoco della giunta. L'applauso sarcastico dei consiglieri di maggioranza e degli assessori ha chiuso la vicenda. Temporaneamente.
Un’ora di fuoco. Mentre il consiglio procede, sindaco, vice, segretaria comunale e dirigente del settore finanziario si confrontano. Entrano ed escono dall'aula. Alla fine Massaro si avvicina ai suoi: trovata la soluzione. Si stralcia il punto con l'allegato sbagliato e così si può procedere. Il presidente del consiglio Rasera Berna lo comunica ai consiglieri e la minoranza sbotta: «Il bilancio va discusso tutto assieme, come si fa a non votare il regolamento sulla Tari?», dice De Moliner. Masut (In movimento) cerca di zittirlo, in aula c'è tensione e nervosismo. «Siete arroganti», chiude De Moliner.
Avanti con il bilancio. Rasera rimette al voto del consiglio la decisione sul discutere o meno il bilancio: la maggioranza vota compatta a favore, i cinque consiglieri rimasti in minoranza si dichiarano contrari, si astengono Balcon, Serafini, Da Re, Buttignon e Rasera Berna. «È molto scorretto questo modo di agire», attacca Claudia Bettiol. «Il taccone è peggio del buco». Fuori dall'aula aggiunge: «Le regole son regole e bisogna rispettarle, anche per la responsabilità che abbiamo quando si vota una delibera. Figuriamoci quelle sul bilancio». Nel frattempo Massaro per sms comunica a Prade che il consiglio è ripreso («doveroso, è questione di correttezza», dirà più tardi il sindaco).
Salta l’agevolazione sulla Tari.
La discussione sul bilancio riprende. Massaro segnala che non votare il regolamento Tari (stralciato) comporterà far slittare al 2017 la possibilità di rateizzare le bollette. Di nuovo le minoranze protestano, perché nessuno aveva precisato questo dettaglio.
«Bilancio legittimo». Il previsionale passa, ma Simonetta Buttignon fa verbalizzare il parere della segretaria: «Questo regolamento non riguarda la parte finanziaria ma quella amministrativa della Tari (le modalità di pagamento). L'approvazione del bilancio anche senza la discussione su questo punto è legittima. Ma il regolamento non potrà entrare in vigore». «Per fortuna che i 5 stelle si sono accorti della svista nella trasmissione degli atti», aggiunge Rasera Berna. «Votare una delibera con un allegato sbagliato sarebbe stato un problema». Tutti gli atti conseguenti avrebbero potuto essere dichiarati nulli se qualcuno si fosse accorto dell’inghippo. «Tutti i consiglieri hanno il diritto di pretendere il rispetto delle regole, così come l'amministrazione ha il dovere di rispettarle», conclude.
Massaro: «Strumentalizzazione». Alla fine del consiglio il sindaco riunisce la giunta e i capigruppo di maggioranza per tornare sul “lodo Marchese”. «È chiaro che c'è stato un errore da parte degli uffici, è grave e verificheremo cos'è successo», inizia, «ma i 5 stelle avrebbero potuto comportarsi in modo diverso». Secondo il sindaco sarebbe bastato avvertire dell'errore, anche pochi minuti prima del consiglio, per evitare «questo show», aggiunge la Olivotto. «Conoscevano il contenuto del bilancio, sapevano che si rischiava di non far partire tutte le opere pubbliche perché i tempi per fare le gare sono strettissimi. Anche solo una settimana di ritardo nell'approvazione del bilancio avrebbe potuto inficiare tutto il lavoro fatto finora», continua il sindaco. «Quello visto oggi rappresenta un vecchio modo di fare politica, che mi auguravo fosse stato superato. Sapevano cosa avrebbe comportato il loro gesto: un danno ai cittadini. E il nostro faro dovrebbe essere sempre il bene della collettività».
La replica dei 5 stelle. Anche Sergio Marchese e Andrea Lanari convocano una conferenza stampa lampo: «Ci siamo accorti ieri sera tardi (mercoledì, ndr) che mancava il regolamento Tari, e non c'erano i tempi per comunicarlo agli uffici», dice Marchese. E fare una telefonata? «Ormai la corda è troppo tirata, perché farlo?», aggiunge Lanari. Quattro anni di opposizione, «di proposte lanciate e mai accolte», hanno fatto arrabbiare i 5 stelle. «L'amministrazione avrebbe dovuto prendere atto dell'errore e non l'ha fatto. Se ci sono delle regole, vanno rispettate, come ha evidenziato anche il presidente del consiglio. Che non è certo all'opposizione».
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