Esclusa dal bando, la coop Sviluppo & Lavoro va al Tar

La cooperativa ha presentato ricorso per non aver potuto partecipare alla gara indetta dalla Prefettura quest’anno 



Sarà il Tribunale amministrativo regionale a decidere se l’esclusione della cooperativa Sviluppo & Lavoro dal bando per la gestione dei migranti indetto dalla Prefettura di Belluno all’inizio di quest’anno è legittima. La cooperativa presieduta da Gianfranco Borgato, attraverso i suoi legali, ha infatti deciso di presentare ricorso al Tar del Veneto, contestando i rilievi fatti da Palazzo dei Rettori e che hanno comportato l’esclusione dalla gara della coop. Non è stata chiesta la sospensiva, e infatti il bando è stato affidato. Il Tar sarà chiamato dunque ad esprimersi nel merito della questione. L’udienza dovrebbe svolgersi in ottobre.

Cos’era successo? Con una nota ufficiale, il 10 giugno, l’Ufficio territoriale del Governo aveva escluso la cooperativa, che fino a quel momento si era occupata della gestione dei richiedenti asilo in comuni del Feltrino (Fonzaso e San Gregorio nelle Alpi) e della Valbelluna (Sedico e Ponte nelle Alpi), dalla partecipazione alla nuova gara. Il bando riguardava la gestione di circa 250 migranti fino al 31 dicembre 2019.

Se si è arrivati ad un provvedimento drastico come l’esclusione da una gara, è perché la Prefettura ha rilevato una serie di criticità, che hanno comportato anche segnalazioni all’Anac, l’autorità nazionale anti corruzione.

La prima viene inviata per un periodo presunto che va dal 1° marzo 2017 al 31 dicembre 2017. Per questo periodo di gestione dei migranti, la Prefettura applica penali alla cooperativa per un totale di 27.279,29 euro “per avere accertato”, si legge nel provvedimento di esclusione, a seguito di alcune verifiche “inadempimenti contrattuali da parte di Sviluppo & Lavoro nell’accoglienza e assistenza ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale”. Questa annotazione non comporta l’esclusione automatica dalla partecipazione alle gare pubbliche.

Sviluppo & Lavoro, infatti, partecipa al nuovo bando indetto dalla Prefettura nel 2019, ma nella documentazione non fa menzione della segnalazione all’Anac. Successivamente la cooperativa cerca di rimediare presentando un nuovo modello.

Ma il 10 maggio di quest’anno la Prefettura di Belluno invia una seconda segnalazione all’Anac, “a causa di gravi inadempimenti che riguardano tutti i servizi resi”. La gara è in corso, la cooperativa viene esclusa e presenta una memoria difensiva attraverso il suo avvocato ma il ricorso viene rigettato. L’avvocato sostiene che il contraente pubblico non potrebbe applicare penali senza prima ricorrere all’autorità giudiziaria. Ma la Prefettura fa notare che la circostanza non regge, sia per l’esistenza dell’articolo 15 della convenzione sia perché Sviluppo & Lavoro aveva già pagato le penali, ammettendo implicitamente gli errori commessi.

Infine, l’annotazione nel casellario Anac era stata comunicata al legale di fiducia della cooperativa, che dunque era a conoscenza della cosa e avrebbe dovuto segnalarla nel modulo di partecipazione al bando. Per tutti questi motivi la cooperativa non ha potuto partecipare alla gara. Ma adesso la parola passa al giudice amministrativo. —

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