Escursioni in montagna. Super ticket per chi ama il brivido
Pagherà l'elicottero (500 euro) anche chi è ferito
La firma della convenzione tra Compostella e Bristot
BELLUNO
. Vita dura per gli escursionisti in montagna o per chi si dà agli sport estremi. Il Creu veneto (Coordinamento regionale dell'emergenza-urgenza) sta infatti valutando la necessità di introdurre un ticket (si parla di 500 euro) per coloro che, praticando alpinismo, volando col deltaplano o avventurandosi tra forre e canyon, allertano il 118 perché in difficoltà. E un altro ticket è previsto per chi chiede soccorso a terra, ma è illeso.
La novità è stata annunciata ieri mattina dal primario del Suem, Giovanni Cipolotti, a margine della firma della convenzione triennale tra l'Usl 1 e il Soccorso alpino bellunese. «E' una questione di responsabilità per chi va in montagna e di tutela per i soccorritori», ha ribadito Cipolotti, a cui ha fatto eco anche il delegato provinciale del Cnsas, Fabio Bristot, che ha sottolineato come gli interventi dall'inizio dell'anno siano aumentati del 12% rispetto al 2010.
L'idea del ticket rientra nell'annosa querelle che prevede il pagamento degli interventi non sanitari effettuati dal Suem. «Nel 2010 abbiamo fatturato 60mila euro per questo motivo», ha detto il primario del 118. «Eppure basterebbe abbonarsi a una società assicurativa, come ad esempio Dolomiti Emergency, per essere coperti in ogni situazione». Una questione che riconduce all'importanza della prevenzione in montagna e dell'intervento di urgenza-emergenza, che ha portato a rinnovare la convenzione tra Usl 1 e Soccorso alpino. Ma con delle novità rispetto alla precedente.
Prime fra tutte, come ha detto il direttore generale Antonio Compostella, «l'aumento del 15% dell'importo annuo della convenzione, che sarà pari a 250mila euro». «Ma c'è anche l'inserimento di elementi di carattere tecnico-assicurativo: per la prima volta, infatti, il personale del Cnsas che opererà su chiamata del Suem, godrà dell'assicurazione civile dell'Usl. Usl che effettuerà l'adeguamento degli zaini di soccorso dei volontari del Cnsas che, suddivisi in 18 stazioni, coprono l'intero territorio, svolgendo un ruolo fondamentale nel soccorso e nel supporto agli interventi di emergenza», ha detto Bristot.
«La nuova convenzione prevede anche la profilassi contro la Tbe per tutto il personale del Soccorso alpino, la presenza costante di un tecnico di elisoccorso del Cnsas a Pieve di Cadore e il supporto di un tecnico in centrale, sempre del Cnsas, nei periodi di maggior afflusso turistico e quindi più a rischio», ha precisato Cipolotti che aggiunge: «E' prevista anche la presenza di una o più unità cinofila da valanga nel periodo invernale e in tutte le situazioni di allarme valanghivo; la garanzia della copertura del soccorso h24 su tutto il territorio della provincia, grazie alla presenza capillare delle squadre del Cnsas o un servizio di reperibilità dedicato; uno scambio formativo reciproco fra Suem e Cnsas, che garantisce l'istruzione sanitaria per i volontari del soccorso alpino e preparazione tecnico-alpinistica per il personale sanitario del 118. Il tutto con l'aggiunta di campagne di prevenzione e di 50 ore di volo per gli addestramenti».
«Insomma, una convenzione che evidenzia l'attenzione dell'Usl nei confronti della rete dell'emergenza», ha concluso il dg. Attenzione che ha portato anche al prolungamento dell'orario del volo in estate dell'elicottero. «Nel primo mese dalla sua attivazione», ha sottolineato Cipolotti, «l'elicottero ha eseguito una decina di interventi, alcuni prima delle 8 e altri dopo le 20. Interventi per il 50% in territorio ostile, con alpinisti incrodati e feriti o incidenti stradali gravi. L'impatto per ora è positivo, ma il bilancio si farà il 15 settembre».
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