Esercitazione nei luoghi della frana; i soccorsi funzionano
SAN VITO. La macchina operativa dei soccorsi si muove in maniera agile. E' questo quanto si evince dopo l'esercitazione che si è svolta ieri mattina e che ha simulato una colata detritica dall'Antelao e una dal Marcora sull'abitato di Chiapuzza.
Dal 25 maggio, a San Vito, arrivano le indicazioni meteo dal radar del monte Macaion, in provincia di Bolzano, oltre che i bollettini delle Dolomiti dell'Arpav. Ieri si è voluta testare la macchina operativa, creando la situazione che il 4 agosto scorso ha causato la morte di Dirk Bonner, Christiane Sonnemann e Balvin Zenek e la distruzione della partenza della seggiovia San Marco e degli edifici in centro che si trovano sul Ru Secco. La scorsa estate l'Anteo era franato, provocando lo straripamento del Ru Secco: il tutto accadde in pochi minuti di intenso temporale che i radar non avevano individuato.
«Abbiamo simulato l'arrivo dei bollettini meteo che prevedevano l'avvicinarsi di temporali intensi a 30 chilometri», spiega il sindaco Franco De Bon, «e poi, come è successo lo scorso anno, abbiamo simulato il repentino innesco di un forte temporale che ha provocato le colate, ma che i radar non avevano individuato. Non avevamo avvisato i soggetti coinvolti di questa simulazione proprio per testare la macchina al meglio, con la peggiore delle ipotesi di intervento. I radar infatti ci danno una grandissima mano, ma se il temporale si forma sopra il monte in pochi minuti, dobbiamo sapere come agire».
Con l'avvicinarsi del temporale la macchina dell'emergenza si è messa in moto e i volontari della protezione civile hanno monitorato a vista l'alveo del Ru Secco, alle pendici dell'Antealo, sopra la partenza della seggiovia San Marco e sul Jaron dei Ross, alle pendici del Marcora. I volontari, vedendo il movimento detritico, hanno dato l'allarme. Le aree interessate, come piazza Serrantoni, che si trova nei pressi dell’alveo del Ru Secco, sono state evacuate, e le case di Chiapuzza dove i cittadini o sono usciti dalle proprie abitazioni o sono saliti ai piani alti.
«Il controllo visivo delle colate», continua De Bon, «è la manovra più sicura per sapere se ci sono movimenti. L'esercitazione ci è servita per testare i tempi di intervento, in base alle distanze da percorrere. In municipio abbiamo simulato l'apertura del Centro operativo comunale, il Coc, e tramite il 115 sono state allertate tutte le forze dell'ordine, con i permanenti ed i volontari. Hanno partecipato anche i responsabili regionali Anas e i responsabili provinciali e regionali della protezione civile, come era stato deciso in prefettura».
Ora saranno analizzati i rapporti di fine esercitazione. Il 10 giugno, in prefettura a Belluno, ci sarà l'ultimo incontro tra tutti i soggetti coinvolti in un'eventuale emergenza, per definire il piano in base alle verifiche della macchina operativa svolte ieri. (a.s.)
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