Esofago bruciato dalla soda caustica, due fratellini rinati con un intervento
BELLUNO
Due fratellini di 2 e 3 anni salvati grazie ad uno straordinario intervento chirurgico dopo aver ingerito soda caustica. Un terribile incidente, la corsa contro il tempo per limitare i danni dell’acido.
I due bambini approdano prima al pronto soccorso dell’ospedale di Feltre, ma vista la gravità della situazione vengono trasferiti d’urgenza a Treviso, dove i medici della Chirurgia Pediatrica li preparano ad una delicata operazione di ricostruzione dell’esofago.
L’organo ferito dall’acido è stato sostituito con uno “nuovo”, ricreato adoperando il colon dei bimbi. Il raro intervento è avvenuto con successo tre mesi fa dopo oltre un anno di terapie preparatorie. Per i due fratellini e per la loro famiglia è stato come rinascere. Eloquente è la foto sorridente scattata poche settimane fa al ristorante, dove i piccoli hanno ordinato un piatto di pappardelle al ragù.
Senza questo complesso intervento i due bimbi sarebbero stati condannati alla nutrizione con sondino visti i danni irreversibili provocati dalla soda caustica. «L’ingestione di sostanze caustiche aveva provocato nella coppia di fratellini ustioni molto serie e aveva ridotto il diametro dell’esofago fino a impedire il passaggio degli alimenti», spiega Paola Midrio, primario della Chirurgia Pediatrica, che ha seguito passo passo i baby degenti.
«Lo scorso aprile abbiamo provveduto a sostituire l’esofago danneggiato dei due fratellini con un tratto del loro colon, così da ricreare in ciascuno il “nuovo esofago”» spiega la dottoressa Midrio. La scelta di adoperare come organo il colon, cioè il tratto terminale dell’intestino crasso, è la prassi nei bambini. «Negli adulti si usa generalmente lo stomaco, ma nei bambini l’organo che risponde meglio alla funzione di “nuovo esofago” è per l’appunto il colon» aggiunge Midrio.
Dieci ore di sala operatoria, l’avvicendamento di più équipe di infermieri pediatri per ricostruire l’anatomia del canale alimentare che collega la faringe allo stomaco. Nel gruppo era presente anche la dottoressa Silvia Mazzariol, responsabile dell’Unità di Anestesia Pediatrica del Servizio di Anestesia e Rianimazione diretto da Farnia. Per prima cosa i medici hanno asportato l’esofago danneggiato, procedendo a spostare e rimodellare il colon da trasformare nel nuovo tubo digerente.
L’intervento avvenuto 3 mesi fa è riuscito al meglio e ha permesso di porre fine a un lunghissimo ciclo di trattamenti preparatori. «Nella prima fase abbiamo dovuto somministrare ai nostri pazienti alte dosi di cortisone nel tentativo di ridurre la formazione di cicatrici permanenti e al contempo abbiamo garantito la nutrizione dei piccoli attraverso una sonda posizionata nello stomaco» aggiunge Midrio.
La brutta infiammazione dell’apparato digerente aveva reso necessario anche un ciclo di dilatazioni dell’esofago con apposite sonde. «Abbiamo dovuto ripetere più volte questa procedura piuttosto invasiva prima di arrivare all’intervento definitivo», aggiunge Midrio, «si può quindi immaginare che impatto avessero le molteplici manovre chirurgiche sulla qualità di vita dei bambini e della loro famiglia».
Lo scorso aprile la fine del calvario grazie all’intervento risolutivo. Per i due fratellini è stato come rinascere. «I piccoli sono in ottime condizioni di salute. Il colon trasposto funziona perfettamente e permette loro di mangiare qualsiasi tipo di alimento senza problemi» conclude Midrio. –
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