Esplode la gioia del Duomo «Vittoria costruita assieme»
FELTRE
Il 2018 è l’anno dei ritorni, ma anche delle partenze. Mentre il Duomo si sfila con irruenza la “cuffia della nonna” (il simbolo affibbiato al quartiere che perde da più anni) e la pellicola del Palio numero 40 sfuma verso i titoli di coda, la presidentessa Donatella Boldo rimane tra le quinte a guardare una scena che per lei non si ripeterà più. Almeno non da quella posizione.
Dopo due anni alla guida di una delle manifestazioni più note e complicate del Feltrino, ha deciso infatti di passare il testimone ad altro condottiero. O condottiera, visto che tra le ipotesi egli ultimi giorni è circolato anche il nome dell’ex dirigente scolastica Viviana Fusaro. Ma il tempo nei nomi è prematuro. Quello dei ricordi invece è più calzante.
Mentre si racconta, Boldo ha gli occhi fissi al Duomo, ancora incredulo mentre aspetta di impugnare il drappo del vincitore. L’emozione si legge anche in quei pochi istanti che precedono la proclamazione: «Quando sono arrivata ho trovato un clima motivante e affiatato. Lascio un Palio che non ha avuto problemi di sicurezza, anche se ci sono sempre cose da migliorare, molte delle quali si notano in corso d’opera».
I momenti di tensione non possono mai mancare, soprattutto a ridosso della prima settimana di agosto: «È un nervosismo positivo, perché scaturisce dalla volontà di fare tutto per bene». Non ci sono ricordi brutti, solo la pesantezza degli adempimenti che aumenta, pare in modo inarrestabile.
Donatella Boldo è anche speaker di Radio Belluno e per anni lo è stata anche dello stesso Palio. «Non abbandono all’improvviso: affiancherò la persona che mi sostituirà per tutto il tempo necessario, perché voglio che comprenda gli obbiettivi che mi sono prefissata».
Uno di questi è rinforzare la comunicazione: «L’altra sera ho risposto a una telefonata all’una di notte, mentre stamattina (ieri, ndr) ho spiegato a un olandese come partecipare al Palio di Feltre: il dialogo con la cittadinanza è fondamentale per far sì che si creino meno malintesi possibili».
La soddisfazione più grande è forse quella di aver visto «così tanti giovani partecipare attivamente non soltanto come figuranti, ma anche come atleti, volontari, insomma come parte attiva della vita dei quattro quartieri. È una delle cose che mi ha fatto più piacere notare quest’anno». Si è commossa vedendoli esibire tutti assieme alla rinnovata sfida della Cernide, ma anche nel chiostro del santuario di San Vittore.
Il presidente del Duomo Angelo Lusa a fatica trova le parole per l’emozione. «Abbiamo lavorato a questa vittoria per un anno e alla fine siamo riusciti a portarla a casa. Questo è stato possibile grazie all’enorme lavoro di squadra che ci rende così uniti. È stato davvero un bel Palio, teso, combattuto e sofferto». Pochi istanti e poi esplode la festa.
Seicento figurati, 400 volontari, quasi 10 mila spettatori. Un primo bilancio del 40º Palio di Feltre lascia un’eredità incoraggiante al presidente che verrà. Ora non resta che fare i conti degli incassi per capire con quale marcia partire con l’organizzazione dell’edizione del prossimo anno. —
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