Esplode la protesta gli studenti contro Baster
FELTRE. Tutti contro uno. Esasperati dalle politiche dirigenziali e stufi di non essere ascoltati, ieri mattina gli studenti del Rizzarda hanno fatto sciopero di massa a sorpresa per contestare al preside Graziano Baster le decisioni e le posizioni prese negli ultimi mesi. Partiti in corteo, circa duecento studenti si sono diretti al Colotti per incontrare il dirigente e difendere la dignità loro e della scuola professionale, con iscrizioni in picchiata in entrambi i percorsi didattici. In cima alla lista dei problemi c'è «il divieto di usare l'aula magna per fare le assemblee di istituto (in sostituzione c'è la palestra, usata per la prima volta martedì mattina, che però è meno sicura, meno agevole e priva di impianto audio, ndc)», cui si aggiunge il «divieto di giocare a calcetto in palestra, i commenti diffamatori usciti sui giornali, la scarsa manutenzione delle aule, l'assenza di pulizia, di carta igienica e sapone, la mancata concessione delle ore richieste per fare assemblea di classe, la lentezza delle circolari e delle comunicazioni d'ufficio», tutti punti che al termine della manifestazione sono stati messi per iscritto e recapitati direttamente sul tavolo della presidenza.
Arrivati di fronte al Colotti, i rappresentanti di istituto Riccardo Zatta e Laura Vettorel hanno fatto da mediatori tra i manifestanti e Baster. Raggiunto dalla protesta mentre se ne stava andando per un impegno, il preside è stato trovato sulla porta con in mano le chiavi dell'auto. Ma pur di non farsi sfuggire l'occasione di avere un confronto diretto e aperto una volta per tutte, i manifestanti hanno fatto ostruzionismo piazzandosi davanti all'uscita del parcheggio e impedendo di fatto ogni manovra. Dopo aver chiamato i carabinieri e aver detto che avrebbe parlato, ma solo con i rappresentanti di istituto, il preside Baster è tornato nel suo ufficio.
Nel frattempo qualche studente della ragioneria, esortato dai compagni del Rizzarda, ha preso coraggio per uscire a rimpinguare le fila dei contestatori. Attorno alle 9, quando il disordine non accennava a placarsi, il preside ha deciso di scendere in arena per affrontare il processo. «Perché non ci fa usare l'aula magna?», «Perché dà sempre la colpa ai ragazzi del Rizzarda?», «Perché non ci fa giocare a calcetto?» sono solo alcune delle domande che lo hanno raggiunto dalla folla imbizzarrita. Dopo aver abbozzato qualche risposta il preside ha accordato ai rappresentanti di istituto un incontro per discutere di come risolvere tutti i problemi sollevati. Il tutto all'ombra dello striscione “Per una scuola di qualità, un altro preside si fa. Go Baster”.
Francesca Valente
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