Esplosione alla stazione di Belluno: tre ustionati

L'incidente potrebbe essere stato causato dallo scoppio di un motore o di una bombola. Uno dei tre feriti è stato elitrasportato a Padova in gravissime condizioni
I soccorsi a uno degli operai rimasti ustionati
I soccorsi a uno degli operai rimasti ustionati

Belluno, esplosione in stazione: l'intervento dei vigili del fuoco

BELLUNO. Un boato, l'allarme, le sirene, i soccorsi. Tre operai sono rimasti feriti, uno in modo grave, in seguito ad un'esplosione verificatasi nel pomeriggio del 24 settembre nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Belluno. Lo scoppio, secondo le prime informazioni dei vigili del fuoco, si è verificato nel vano motore di un macchinario con gru utilizzato per la manutenzione dei binari. I tre uomini rimasti ustionati sono operai che lavorano attorno al carrello. Sul posto, con pompieri e i carabinieri, sono giunte subito numerose ambulanze.

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L'operaio investito più direttamente dallo scoppio è stato portato con l'elisoccorso al centro grandi ustioni dell'ospedale di Padova; nello stesso centro è stato trasferito anche un altro dei tre feriti, mentre il terzo, con ustioni meno gravi, è stato trasportato al pronto soccorso del nosocomio di Belluno.

I vigili del fuoco, accorsi con tre squadre, hanno subito messo in sicurezza il mezzo e prestato i primi soccorsi agli operai colpiti dall'esplosione, che sono stati presi in cura dal personale del suem 118 per essere portati in ospedale. La zona dell'esplosione è lontana diverse centinaia di metri dall'area passeggeri della stazione. 

Esplosione in stazione a Belluno, i soccorsi ai feriti

IL SINDACO: VICINI ALLE FAMIGLIE. «Non possiamo che essere loro vicini; in un momento così drammatico, la solidarietà va a chi è rimasto ferito e ai familiari che stanno vivendo momenti di dolore e di apprensione». Così il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, che ha fatto un sopralluogo nei pressi della stazione ferroviaria dovee è avvenuta l'esplosione nella quale sono rimasti feriti tre operai.

«Fatti del genere - conclude Massaro - riaccendono i riflettori sulla questione della sicurezza sul lavoro: se ne continua a parlare, ma concretamente si agisce poco, con molte norme e poca praticità, e così ancora oggi siamo qui a soffrire e a sperare per le sorti di tre lavoratori».

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