«Esplosioni nel silenzio e grande paura»
ROCCA PIETORE. Una notte di panico. Una Pasqua fin troppo movimentata e pericolosa per gli abitanti di Sopracordevole. La giornata di festa poteva anche trasformarsi in una tragedia: mai visti tanti carabinieri nella località di Rocca Pietore e tutta la gente per strada, mentre una persona conosciuta stava sparando dalla finestra con delle armi appena rubate a un cacciatore, che in quel momento non era in casa. Il sindaco Andrea De Bernardin ha temuto seriamente per i suoi paesani: «Ci sono stati degli spari e tutti ci siamo spaventati, data anche l’ora tarda. Erano passate le 22 e mai avremmo immaginato che potesse succedere una cosa del genere, anche se qualche persona agitata da quelle parti c’è. L’indagato è un ragazzo un po’ difficile, ma stavolta non si è limitato a quella che si poteva classificare come una marachella. È finito molto oltre, con il pericolo che ci andasse di mezzo qualcuno, perché in questo caso stiamo parlando di spari. Non sono autorizzato a dire altro, su disposizione delle forze di polizia, perché ci sono delle indagini in corso da parte della magistratura. Aspetto anch’io gli sviluppi della situazione».
Nella mattinata di Pasquetta, nei locali pubblici della zona non si discuteva d’altro. Nessuno aveva voglia di parlare dell’eventuale gita fuori porta o del pranzo del giorno prima: tutti provavano la chiara sensazione di averla scampata: «Abbiamo sentito tutti questi colpi d’arma da fuoco», sottolinea ancora spaventata una donna, che preferisce mantenere l’anonimato, «tre o quattro sicuri e abbiamo capito che stava succedendo qualcosa di grave. La situazione è diventata molto più chiara ieri mattina, quando una serie di persone ha contribuito a ricostruire una vicenda oggettivamente inquietante per un piccolo paese come il nostro. Sappiamo che, già in passato, quest’uomo aveva creato dei problemi, certo questa è tutta un’altra cosa. Siamo andati parecchio al di là del tollerabile».
Tutto è successo a poche decine di metri dal santuario di Santa Maria delle Grazie, dove in quel momento c’era un solo frate: «Io non c’ero, perché mi trovavo altrove con un altro confratello», spiega il reggente padre Pietro, «quello che posso dire è solo perché qualcuno me l’ha riferito. Ad ogni modo, lo spavento dev’essere stato tanto, questo è innegabile. Devo aggiungere che anche noi abbiamo avuto dei problemi, tra furti tentati o consumati all’interno della nostra chiesa. Non sono in grado di attribuirli con certezza a qualcuno di preciso, ma le nostre denunce le abbiamo presentate all’autorità giudiziaria. Quello che ci conforta è che non ci siano state conseguenze per i nostri vicini». (g.s.)
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