Esposto del sindaco per la Haute Route / VIDEO

Cencenighe. «Fatti come quelli di sabato non devono più succedere, se qualcuno ha sbagliato dovrà risponderne»

CENCENIGHE. «Faremo un esposto alle autorità competenti. Cose come quelle di sabato non devono più succedere, se qualcuno ha sbagliato dovrà risponderne». L'umore del sindaco di Cencenighe, William Faè, è nero. E se possibile lo diventa ancora di più tutte le volte che riguarda il video pubblicato dal Corriere delle Alpi sul proprio sito internet (www.corrierealpi.it).

Due minuti e 17 secondi che bastano e avanzano per capire quello che è accaduto sabato nel centro di Cencenighe quando i ciclisti della gara Haute Route delle Dolomiti e delle Alpi Svizzere e i mezzi al loro seguito hanno creato il caos in una strada già interessata da un traffico intenso.

Ma cos'è la Haute Route Dolomites? È la prima edizione di una gara riservata a non professionisti partita venerdì a Venezia e che arriverà il 22 a Ginevra dopo sette tappe, 933 chilometri, 20.350 metri di salite e 17 passi da scalare. La tappa di sabato è partita da Conegliano ed è arrivata a Cortina. Un percorso che ha visto il passaggio anche in Agordino. E se già in piazza Libertà ad Agordo le bici hanno creato un po' di scompiglio passando in mezzo alle due file di auto, a Cencenighe è successo qualcosa di rilevante. Il video sul sito del Corriere lo spiega benissimo. Le auto in coda stanno transitando a passo d'uomo in direzione Falcade-Alleghe, quando a un certo punto il gruppone dei ciclisti sopraggiunge e le supera invadendo tranquillamente la corsia opposta. Non basta. Con le bici arrivano pure le auto e le moto di servizio e nemmeno loro si fanno troppi scrupoli a transitare nella corsia da dove sopraggiungono altri mezzi in direzione sud. Ad un tratto si sente una sirena e due auto che stanno scendendo verso Agordo sono costrette a salire sul marciapiede. Arriva la jeep della Dok Ever che garantisce assistenza medica all'evento.

I pedoni, intanto, passeggiano sul marciapiede, allibiti e speranzosi di mantenere la loro incolumità. «Ma non si può lasciar fare una gara di bici sulle nostre strade il 16 di agosto – dice Faè – suvvia. Si sa che in questi giorni un po' di traffico è inevitabile, tanto più qui a Cencenighe dove si crea un imbuto con le auto che in parte proseguono verso la Valle del Biois e in parte verso l'Alto Agordino. Come Comune abbiamo saputo della gara a metà luglio, quando la Prefettura ci ha avvisato di averla autorizzata. Io non mi sono preoccupato granché perché fra le prescrizioni c'era quella del rispetto da parte della carovana del codice della strada, che per quello che ne so io vuol dire che se c'è colonna mi fermo».

Evidentemente quelli della Haute Route la pensano diversamente. «E se accadeva qualche emergenza in Val Biois o nell'Alto Cordevole? - si chiede un furioso Faè – no, non possiamo correre questi pericoli. Domani mattina (oggi, ndr) faremo un esposto alle autorità competenti, Procura e Prefettura. C'è un'organizzazione: ebbene, se le regole non sono state rispettate è giusto che qualcuno ne risponda. Quello che è successo non è tollerabile».

Prima di inoltrare l'esposto, Faè sentirà anche gli altri sindaci della Valle del Biois e dell'Alto Agordino per capire se anche loro vogliono aggregarsi alla protesta. «In tanti anni – conclude – non ho mai visto qualcosa di simile. Le gare di bici devono essere fatte o prima o dopo agosto, non nel periodo di maggiore afflusso turistico». La corsa è poi salita verso Alleghe, dove per fortuna non si sono verificati problemi analoghi. «La corsa era stata autorizzata – dice Siro De Biasio, il sindaco – l'organizzazione ci aveva chiesto aiuto e noi abbiamo contattato le associazioni per fare vigilanza in prossimità dei bivi. Mi sembra che tutto sia andato liscio».

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