Esposto di Ivan Minella contro la Provincia

BELLUNO. Ha aspettato due mesi, e ha lasciato correre. Ma visto che non è arrivata una risposta nemmeno alle ultime due interrogazioni, Ivan Minella ha pronto un esposto contro la Provincia da...

BELLUNO. Ha aspettato due mesi, e ha lasciato correre. Ma visto che non è arrivata una risposta nemmeno alle ultime due interrogazioni, Ivan Minella ha pronto un esposto contro la Provincia da presentare in Prefettura. «Lo Statuto della Provincia dice che alle interrogazioni va data risposta entro dieci giorni», spiega Minella. «Sono passati due mesi dalla prima che ho presentato. Due settimane dalle ultime, che riguardavano Veneto strade e la Protezione civile. È questo il rispetto che hanno le istituzioni nei confronti dei consiglieri?».

Un tema caro a Minella, che a suo tempo aveva anche criticato il fatto che a Palazzo Piloni ci sia una sorta di gruppo di maggioranza senza che la legge Delrio lo preveda espressamente. Gruppo che esclude lui e Renata Dal Farra dalle riunioni settimanali. Vedere che alle sue interrogazioni non è ancora stata risposta lo ha infastidito e ha preparato un esposto, che consegnerà in Prefettura entro un paio di giorni.

Dal Farra critica sul Corpo di Polizia locale provinciale. Oggi, intanto, alle 15 si riunisce l’assemblea dei sindaci della Provincia. La presidente farà alcune comunicazioni, sull’esposto cautelativo, l’apertura del tavolo per l’attuazione della Legge 25, la situazione della viabilità provinciale e i rapporti con Veneto strade. Inoltre porterà in approvazione l’atto di indirizzo per la costituzione del Corpo di Polizia locale provinciale, votato in consiglio provinciale due settimane fa.

Durante la seduta Renata Dal Farra era stata critica e aveva votato contro. Ribadisce la sua posizione e invita tutti i sindaci a riflettere «in merito all’opportunità di una tale impegnativa scelta, che comporterebbe una previsione di spesa annua di circa 400 mila euro, non finanziata se non dalle sanzioni che dovranno essere elevate ai cittadini per pari importo, vista la grave situazione del bilancio provinciale».

Dal Farra ricostruisce la storia del Corpo di Polizia provinciale e ricorda che «dalla legge Delrio è stato lasciato allo sbando. Non si è voluta prendere in considerazione la possibilità data alle Province con il DL 78/2015 di ragionare con la Regione per il mantenimento di parte del Corpo in seno alla Provincia, forse troppo convinti che con il referendum ci sarebbe stata la mazzata finale alla Provincia».

«Che senso ha istituire un tale Corpo visto che le funzioni per la tutela dell’ambiente e per la sicurezza rispetto alla circolazione stradale può e viene svolta anche da altre Forze dell’ordine?», si chiede la Dal Farra. «Penso sia indispensabile fare i conti con la cassa. Questa proposta è azzardata, si dovranno effettuare nuove assunzioni, fare nuovi concorsi, visto che tutto il personale in servizio nel precedente Corpo di Polizia provinciale opterà per il passaggio alle dipendenze della Regione».

Alessia Forzin

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