Esposto per il muro di sostegno della storica fontana di Villotta

C’erano anche i carabinieri ieri al summit tra i battaglieri fratelli Genuin, i tecnici comunali, il vicesindaco Ferrini e il direttore dei lavori in corso in piazza

FALCADE

Sarà forse, come dice il Comune, una questione fra privati; ma ieri, in seguito a un esposto di uno dei proprietari di una casa che si affaccia sulla piazzetta, sono arrivati a Villotta di Falcade i carabinieri della locale stazione accompagnati da due impiegati dell’ufficio tecnico comunale e dal vicesindaco Gianni Ferrini, oltre che dal direttore dei lavori in corso sulla piazza, Livio Scardanzan.

Ad attenderli i fratelli Gianfranco e Tarcisio Genuin.

Il primo dei due, infatti, nei giorni scorsi aveva inviato un esposto ai carabinieri affinché si verificasse se il muro costruito per sostenere il terreno su cui è stata spostata la storica fontana si trovi su terreno pubblico o privato.

«L’ho fatto», ha detto Gianfranco Genuin, «perché alle richieste mandate al Comune già l’anno scorso, affinché venisse a controllare il muro, non ho ricevuto risposta».

La questione è la seguente: in virtù degli accordi tra il Comune e Fabio Bazan, il proprietario del fienile ristrutturato, il secondo ha dato al primo un pezzo di terreno su cui spostare la fontana, garantendosi accanto (su terreno che il Comune gli ha ceduto) un posto auto a suo uso esclusivo (in quanto persona con limitate capacità motorie). A sostegno del terreno, su cui dal luglio 2019 c’è la fontana, è stato alzato un muro.

«Dai controlli fatti dal mio tecnico», dice Genuin, «è stato fatto in parte sulla proprietà mia e di mio fratello».

La discussione, andata di scena all’ora di pranzo, ha visto le parti scambiarsi accuse per cose dette o non dette. I tecnici comunali hanno spiegato che il loro controllo sulle opere effettuate avverrà soltanto in sede di collaudo. L’ufficio tecnico, comunque, d’accordo con Genuin e con il direttore dei lavori (che nel frattempo procedono), ha stabilito che a breve dovrà svolgersi un sopralluogo in cui due periti in contraddittorio (Scardanzan da una parte e un tecnico scelto da Genuin dall’altra) faranno le misure del caso.

«Se c’è un pezzo di muro che va nella proprietà dei Genuin», ha detto il vicesindaco, «quello si toglie».

Ma, muro a parte, a tenere banco è sempre la questione della piazza e del posto auto riservato a Bazan che secondo i frazionisti verrebbe a trovarsi troppo vicino alla fontana limitandone l’utilizzo.

«È una questione di principio», dice Genuin, davanti a Sergio Schena che lunedì aveva bloccato i lavori di pavimentazione per tre ore, «al tempo la Soprintendenza aveva chiesto di spostare la fontana verso casa mia e io sarei stato anche disposto a togliere la legnaia. Ho detto a Bazan di farsi uno spiazzo nella zona dove oggi c’è la fontana, ma ha detto di no».

Nel momento in cui ha comprato il fienile, Bazan aveva chiesto al Comune un posto auto data la sua disabilità. Posto che il Comune gli ha assicurato in virtù della convenzione con cui Bazan si era impegnato a versare 43 mila euro per pavimentare la piazza. Ma cosa sarebbe successo se al posto di Bazan ci fosse stato uno con disponibilità economiche tali da non poter sostenere i lavori? «Avremmo dovuto garantirgli un posto, riservato a tutti i disabili con contrassegno, al vicino parcheggio pubblico», ha risposto il vicesindaco, «ma in quel caso avremmo di fatto tolto due stalli “bianchi”, il tutto a svantaggio dei frazionisti». —

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