Estate 2019, nel Bellunese sarà ricordata come tra le più calde degli ultimi 25 anni

Solo nel 2003 le temperature erano state più alte: quattro le ondate di calore. Il mese più secco è stato giugno

BELLUNO. L’estate del 2019 sarà ricordata, in provincia, tra le più calde degli ultimi 25 anni. Anzi, prima di ora, soltanto nel 2003 c’era stato più caldo, mentre per quanto riguarda le precipitazioni, è stata tra le più siccitose, al quarto posto dopo il 2001, il 2012 e il 1994.

A dirlo è l’Arpav che ha stilato il bilancio da giugno ad agosto. Ieri, intanto è arrivata la pioggia che ha portato via l’afa di questi ultimi giorni, segnando forse in anticipo l’avvio dell’autunno meteorologico che partirà domani. Tra lunedì e martedì infatti arriveranno correnti più fresche e instabili di origine nord-atlantica che porteranno un significativo mutamento delle condizioni meteorologiche con probabili precipitazioni e calo termico.

La temperatura

L’estate è stata nel complesso calda e siccitosa, mediamente tra le più calde degli ultimi 25 anni, sia per la media delle temperature minime, 1.8 gradi in più rispetto alla norma, che per quella delle massime, in media +1.4 gradi. Si classifica così al secondo posto, preceduta solo dalla caldissima estate del 2003. La stagione è stata caratterizzata da una frequente alternanza di brevi fasi leggermente più fresche con altre più calde, intervallate da periodi prolungati con temperature superiori alla norma di qualche grado. Il mese più caldo rispetto alle medie di riferimento è stato giugno (in media +2. 6°C per le minime e +3.4°C per le massime) mentre luglio e agosto, pur risultando ambedue sopra la norma, hanno registrato scarti più contenuti (intorno a +1/+2°C). Nel corso del trimestre si sono contate quattro significative ondate di calore: la prima dal 25 al 29 giugno breve ma molto intensa, la seconda, dal 21 al 26 luglio, di media durata e moderatamente intensa, la terza e la quarta rispettivamente dal 29 luglio al 1° agosto e dal 9 al 12 agosto, poco intense e di breve durata. La decade estiva con le temperature diurne più elevate della stagione è stata la terza di giugno. Soprattutto in montagna si sono registrati nel pomeriggio di giovedì 27 giugno valori termici davvero straordinari, complice anche un moderato effetto Foehn nelle valli: le massime hanno toccato i 36-38° C non solo in Val Belluna, con una punta massima a Feltre di 38.6° C, ma anche in alcune località di fondovalle del Cadore, dell’Agordino e dello Zoldano, come a Forno di Zoldo, dove si sono raggiunti i 38.3°, a Longarone con 37.3°, a Col di Prà (Taibon Agordino) con 37.1°, a Santo Stefano di Cadore con 36.6° e ad Auronzo con 36.5°.

Precipitazioni

In media i quantitativi stagionali sono stati inferiori alla norma del 25%. L’estate 2019 è risultata infatti tra le più siccitose degli ultimi 25 anni, preceduta dall’estate del 2003, del 2012 e del 1994. In particolare giugno è stato un mese molto secco, il più siccitoso della serie, luglio è stato moderatamente piovoso con quantitativi di precipitazione superiori alla norma del 20% circa e, all’opposto, agosto è stato moderatamente siccitoso con una piovosità inferiore alla norma di circa il 20%. —

Paola Dall’Anese

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