Estate di emergenza per la San Francesco: il gattile scoppia

FELTRE. «Un animale è per tutta la vita». L'appello dei veterinari nella campagna contro gli abbandoni nasce da una situazione di emergenza: rifugi per cani e (soprattutto) gatti strapieni. Sono oltre cento i mici tra raccolti negli ultimi mesi dall’associazione San Francesco (che gestisce il gattile al Casonetto e aiuta l'Usl nel censire e sterilizzare le colonie feline). Cucciolate intere consegnate ai volontari che in pieno periodo estivo si scontrano con le scarse richieste di adozione. Quanto a Fido, se da un lato l'obbligo del microchip associato al nome del padrone ha scongiurato il classico abbandono sulle strade, dall'altro sono all'ordine del giorno le telefonate alle strutture di accoglienza di chi vorrebbe mollare il suo ex migliore amico a quattro zampe esibendo le scuse più disparate. E ormai la criticità non riguarda solo i cani e i gatti, ma anche tartarughe, conigli, criceti che i proprietari non possono, o non vogliono, più accudire. Qualche volta le giustificazioni sono reali, ma la maggior parte delle volte non reggono.
A lanciare l'allarme è il veterinario Luca Funes, presidente della onlus “Amici della natura”: «Chiamano tutti i giorni per chiedere di accogliere un animale, tante volte con scuse inventate: un cambio di appartamento, la separazione di una coppia, suocere morte o allergie improvvise di persone che non si fanno più sentire quando domando il certificato del dermatologo. Gattini ce ne sono tantissimi, nonostante le campagne di sterilizzazione e sempre di più ci lasciano cani già grandi (adesso gli Amici della natura ne ospitano una ventina) che diventa difficile far adottare. C'è scarsità di educazione, invece bisogna essere consapevoli dell'impegno che ci vuole per mantenerli».
Alla San Francesco poi, mentre è rimasto un solo cane e cinque sono stati sistemati, il numero dei gatti è cresciuto di pari passo con il perdurare della criticità fino a superare i cento, tra piccoli e grandi. «Continuano ad abbandonarli» (ma almeno non si riscontrano casi di crudeltà, come accaduto in passato con mici buttati nei cassonetti), ribadisce la presidente del sodalizio Cristina Gasparo. Le cause sono sempre le stesse: cucciolate indesiderate e vacanze imminenti. Per porre un freno all'emergenza, «serve sterilizzare gli animali e l'associazione viene incontro a questa esigenza». Inoltre, l'appello è di «adottare il gatto o il cane invece di acquistarlo». E a chi ne vede in giro qualcuno: «Chiamateci subito, senza aspettare». (sco)
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