Estetista abusivo intervengono i vigili «Fenomeno diffuso»

BELLUNO. Massaggi in un centro benessere, senza autorizzazione. Ha dovuto cessare immediatamente l’attività di estetista, che praticava senza aver presentato la Scia (segnalazione certificata di...

BELLUNO. Massaggi in un centro benessere, senza autorizzazione. Ha dovuto cessare immediatamente l’attività di estetista, che praticava senza aver presentato la Scia (segnalazione certificata di inizio attività) al Comune, il cinese titolare del “Centro benessere salute” in piazza De Luca, a Nogarè. Quando i vigili urbani sono andati a fare un controllo, il 22 luglio, hanno verificato che all’interno dei locali «veniva esercitata l’attività di estetista, nello specifico massaggi, senza la prevista autorizzazione comunale» e che «all’esterno le vetrine pubblicizzavano i servizi con relativo listino prezzi, era altresì esposto il cartello di orari dell’attività. All’ingresso del locale vi era una stanza di ricevimento e tre stanze destinate prevalentemente all’attività di massaggi, definiti Tuina, nonché un servizio igienico per la clientela».

L’esito del sopralluogo ha evidenziato che il titolare non aveva presentato la Scia al Comune e i vigili urbani hanno quindi applicato il regolamento comunale, che prevede la cessazione immediata dell’attività di estetista. «L’abusivismo, specie nelle attività che riguardano i servizi alla persona quali estetiste e parrucchieri, è piuttosto diffuso in provincia», spiega il direttore dell’Appia Cna Maurizio Ranon. «È difficile sapere l’entità oggettiva del lavoro sommerso, ma Appia e Confcommercio hanno attivato da tempo una campagna contro questa forma di abusivismo».

I professionisti che hanno qualche sospetto possono rivolgersi all’associazione di categoria per segnalare casi che non li convincono. Le associazioni inoltrano la segnalazione alla Prefettura che attiva i controlli. I motivi dell’abusivismo, continua Ranon, sono molteplici: «Capita che chi ha fatto la scuola per diventare estetista o parrucchiere non riesca a trovare lavoro, e allora lo pratica a domicilio o in locali che non sono idonei. Ma gli operatori devono capire che ci sono rischi a praticare queste attività in maniera abusiva. Possono esserci complicazioni di carattere igienico sanitario». Qualche mese fa era stata pizzicata una profumeria del centro storico, che effettuava servizi di estetista (depilazione) anche in quel caso senza aver presentato una Scia al Comune. (a.f.)

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