Estorsione alla ex, medico a processo
L'uomo, 43 anni, è accusato di aver perseguitato la sua ex con insulti e minacce su Facebook e di aver cercato di farsi dare 300.000 euro
Un medico sarà processato per maltrat- tamenti sulla sua ex
BELLUNO. Tentata estorsione per 300.000 euro, maltrattamenti e calunnia nei confronti dell'ex compagna. Sono le accuse dalle quali un medico bellunese di 43 anni dovrà difendersi in un processo. Per il professionista è arrivato il rinvio a giudizio. La prima udienza è stata fissata il 23 gennaio. Si è dunque appesantito notevolmente il quadro accusatorio nei confronti del medico (difeso dall'avvocato Paolo Perera), il cui caso era emerso nei mesi scorsi, soprattutto per la particolare contestazione di stalking.
L'uomo, infatti, era accusato anche di aver perseguitato la sua ex con insulti e minacce su Facebook. Ma nel corso dell'udienza preliminare quest'accusa è caduta per il ritiro della querela. Per tutti gli altri reati, invece, si procede d'ufficio e si sarebbero concretizzati nell'arco del solo mese di novembre 2010.
Il capo d'accusa, molto corposo, parla di un "clima di pressione e tensione psicologica" creato dal medico, all'interno delle mura domestiche, con violenti scoppi d'ira ed aggressioni verbali veeementi e ingiustificati. Quando la relazione tra i due era ormai agli sgoccioli, l'uomo avrebbe chiesto per tre volte, anche sotto la minaccia di gesti estremi, un'ingente somma, partendo dalla cifra di 300.000 euro, poi abbassata fino a 60.000, accampando la scusa di dover appianare dei debiti.
La cifra era effettivamente nella disponibilità della donna, grazie ad un maxi-risarcimento ottenuto alcuni anni prima. Da qui la contestazione di tentata estorsione. L'accusa di calunnia sarebbe invece consistita nell'aver incolpato falsamente l'ex di averlo colpito, durante una lite, con il coperchio in lamierino di una scatola di tonno. Dopo la presunta lite, il professionista andò a farsi curare al pronto soccorso, facendosi pure rilasciare un certificato medico. Invece, le indagini avrebbero appurato che quello fu solo un atto di autolesionismo, fatto per mettere nei guai l'ex convivente. Tutte accuse che il medico bellunese, incensurato, respinge con fermezza. Ma ciò non gli ha evitato di finire a processo.
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