Esuberi Wanbao, fumata nera sull’accordo

Nulla di fatto al tavolo regionale tra le parti: inconciliabili le posizioni. Domani ultima chance con l’assessore Donazzan

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Fumata nera per la Wanbao Acc. Al tavolo regionale con i funzionari dell’unità di crisi e della Direzione lavoro, sindacati e azienda non sono riusciti a trovare un accordo. Si ritenterà domani, quando a Venezia ci sarà anche l’assessore Elena Donazzan, ieri impegnata in consiglio.

La trattativa, quindi, è rinviata. Ancora due giorni di angoscia per i lavoratori dello stabilimento metalmeccanico zumellese.

Il secondo incontro in Regione doveva servire per vedere se c’erano le premesse per giungere a un accordo, alla composizione delle parti. Ma non c’è stato verso. Il vertice è durato tre ore, ore in cui Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno portato il mandato dei dipendenti, cioè il “no agli esuberi”. Dall’altro lato, invece, c’è l’azienda che non esclude di poter considerare anche qualche licenziamento per far quadrare i conti.

Intanto, sul tavolo restano gli 88 esuberi, che potrebbero scendere a 20 se dovesse essere applicato il part time a quattro ore e si portasse gran parte della fabbrica a sei ore. Una proposta che non è stata accolta dalle parti sociali che, forti della decisione espressa dai lavoratori, hanno rinviato al mittente ogni iniziativa che prevede esuberi.

La situazione di stallo, quindi, inizia a pesare. E all’orizzonte ci sono i licenziamenti che partiranno dal prossimo ottobre.

Il quadro non è dei migliori, ma i funzionari dell’unità di crisi regionale e della Direzione lavoro hanno cercato in tutti i modi di vedere se ci fosse uno spiraglio per giungere all’accordo.

La speranza è che domani, con l’intervento dell’assessore Elena Donazzan, che da sempre segue con passione e determinazione le vicende dell’ex Acc, si possa arrivare a ottenere il risultato speratoi, quello che due incontri e diverse ore di confronto non hanno permesso di raggiungere. E quello di domani, presumibilmente, sarà l’ultimo vertice a Venezia per dirimere la questione.

«È’ vero, c’è tempo fino al 30 settembre per provare tutte le strade per giungere ad un accordo condiviso e useremo tutto il tempo che ci resta per questo», precisa Luciano Zaurito, segretario della Uilm. «Una cosa è certa: rispetteremo il mandato avuto dai dipendenti nel corso delle assemblee, dalle quali è uscito chiaro il “no” a ogni forma di patto che preveda licenziamenti». La partita è ancora tutta da giocare. —



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