Evento senza preavviso indagine archiviata
BELLUNO. È stata accolta la richiesta del procuratore capo della Repubblica, Pavone, per l’archiviazione dell’indagine nei confronti di Lorenzo Bogo e Gaia Righetto, gli esponenti della Comune Bellunese e del collettivo Ztl Wake up di Treviso che il 28 febbraio 2015 avrebbero parlato durante una manifestazione svoltasi davanti alla sede del Ceis a Belluno. L’indagine era partita perché per l’evento non erano stati chiesti i permessi alla Questura, tre giorni prima, come vorrebbe la legge.
L’iniziativa si era svolta dalle 10.30 alle 11.15 tra via Caduti del ponte San Felice e via Lungardo, e aveva visto la partecipazione di una trentina di persone. La Righetto aveva preso la parola munita di megafono, mentre nel frattempo alcuni striscioni erano stati affissi sui muri della sede del Ceis ed erano stati distribuiti dei volantini con le scritte “Stop speculazioni, prima le persone”, per rivendicare la dignità di chi scappa dalle guerre.
All’evento si erano presentati prima la polizia poi i carabinieri, per un totale di quattro militari che avrebbero sentito anche Bogo esprimere il proprio dissenso verso la gestione del servizio di ospitalità ai richiedenti asilo, vincolato dalla convenzione tra Prefettura e cooperative. Le forze dell’ordine avevano chiesto se fosse stata inoltrata richiesta per l’organizzazione della manifestazione, ma la risposta era stata negativa. Inoltre, vedendo i due ragazzi parlare, avevano pensato che fossero gli organizzatori, attribuendo loro la responsabilità del mancato avviso e facendo così partire l’indagine nei loro confronti.
Il procuratore Francesco Saverio Pavone, ancora nel giugno scorso, aveva richiesto al gip l’archiviazione per insussistenza del fatto. Il procuratore, infatti, aveva evidenziato che la manifestazione era durata meno di un’ora e si era svolta in maniera del tutto pacifica, senza alcun turbamento dell’ordine pubblico. Inoltre, ha evidenziato come il fatto che Bogo e la Righetto abbiano preso la parola utilizzando un megafono, non consente di ritenere che i due fossero i promotori della manifestazione e solo agli organizzatori spetta il compito di dare all’autorità di pubblica sicurezza il preavviso della riunione. Infine, non è stato dimostrato che entrambi abbiano avuto un ruolo in questa iniziativa, non trovandovi quindi alcuna rilevanza penale.
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