«Evitiamo che Pieve venga commissariata»
PIEVE. L’ex assessore al turismo di Pieve, Diego Tabacchi, lancia la volata alla lista “Progetto Cadore” di Bepi Casagrande.
«L’invito che rivolgo ai miei concittadini è di andare a votare. L’unica lista che si è presentata merita fiducia e rispetto: ha fatto un grande lavoro dietro le quinte per quasi un anno e solo questo aspetto meriterebbe fiducia. Sono già pronti per amministrare perché, come squadra, vantano le competenze giuste; e poi il candidato sindaco Bepi Casagrande è una persona capace che soprattutto ama il territorio. Chi amministrerà il Comune potrà contare su un bilancio privo di debiti», prosegue Tabacchi, «e sono già pronti per essere investiti oltre 300mila euro. Sono soldi che potranno essere investiti solo se ad amministrare il paese sarà una giunta e non un commissario. Il commissariamento vanificherebbe tutto perché obbligherebbe Pieve ad un anno di stop. A Pieve invece serve il coraggio di gente del posto che ha a cuore le sue sorti, ecco perché ribadisco con forza l'invito a tutti ad andare a votare. Piuttosto è da considerare come un segnale preoccupante quello che in un paese importante come Pieve non sia venuta fuori per lo meno un’altra lista ».
Dal presente con lo sguardo rivolto verso il futuro, dunque; ma Diego Tabacchi approfitta anche dell’occasione per tornare indietro ai cinque anni trascorsi sui banchi della maggioranza nel ruolo importante di assessore al Turismo, oltre che allo sport.
«Per un paese di montagna che vive di turismo, l’assessorato di riferimento va considerato come un impegno gravoso che avrebbe meritato maggior tempo e disponibilità. Purtroppo però il lavoro mi ha impedito di seguire tutto nel migliore dei modi. Rammarichi? Una pulizia ambientale non portata a termine come ci eravamo prefissati, soprattutto nelle frazioni. Il momento più complicato della mia esperienza? La gestione del ritiro della squadra di calcio del Bari nell’estate 2014. Abbiamo commesso errori in fase di valutazione, ma quell’episodio ci è servito da lezione. Lasciamo in dotazione impianti sportivi che oggi rappresentano il fiore all’occhiello del territorio, nonostante costi di manutenzione elevatissimi».
Gianluca De Rosa
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