Ex banca d’Italia di Belluno a Chemello. «Operazione da 5 milioni»

L’ex manager di Luxottica in tandem con Francavilla ha acquisito l’ultimo tassello Top secret sulla destinazione. «Diventerà un’area pedonale e commerciale»

BELLUNO . Il palazzo dell’ex banca d’Italia diventa proprietà di Roberto Chemello. L’ex manager di Luxottica ed ex triumviro del colosso dell’occhiale ha finalmente acquisito anche l’ultimo tassello delle proprietà che gli mancava per realizzare il progetto di una nuova area commerciale pedonale che unirà piazza dei Martiri e via Caffi.

«Siamo felici per il buon esito della trattativa», spiega Chemello, «al momento i progetti precisi non sono ancora stati definiti, la cosa è troppo fresca. Ma abbiamo già un’idea generale su come la nuova vita del palazzo potrà integrarsi nella nuova area urbana e sul sostegno che potrà portare alla rinascita della vita commerciale di tutto il centro storico».

La cifra d’acquisto, conferma Chemello, si aggira sui quattro milioni di euro (a cui si aggiunge un milione almeno per la ristrutturazione) e, a differenza di quanto ipotizzato nelle prime fasi della trattativa, l’immobile storico è stato acquisito al cento per cento dalla società F&C Project srl, costituita dalle famiglie Francavilla e Chemello, comprendendo, quindi, nell’accordo anche gli appartamenti recentemente restaurati che si trovano ai piani superiori. «In tempi brevi contiamo di cominciare i lavori», spiega il manager, «essendo un palazzo protetto, però, gli interventi soprattutto sulla facciata saranno molto contenuti. Stessa cosa in molte delle parti interne, soprattutto per la corte di accesso e la scala che porta al salone interno, sulle quali al massimo verranno eseguiti dei lavori conservativi. In altre aree, invece, come nelle sale dei caveaux, sicuramente si potrà intervenire in maniera molto più radicale».

Prima però bisogna aspettare i tempi legali che, per un palazzo di tale importanza, prevedono un diritto di prelazione da parte del Ministero dei Beni Culturali di 60 giorni. La cosa, comunque, non sembra impensierire troppo Chemello: «Con i tempi che corrono non credo che il Ministero abbia intenzione di comprare un palazzo come quello, il 20 agosto si sbloccherà la cifra che abbiamo già depositato dal notaio e il rogito si concluderà».

Con la superficie lorda di circa 6500 metri quadrati del palazzo dell’ex banca d’Italia e visti i precedenti investimenti in zona di Chemello, che ha già acquistato l’ex ospedale civile ristrutturandolo per valorizzarne il pregio architettonico e che è proprietario del parcheggio sotterraneo Caffi, le ipotesi sul futuro dell’intera area diventano quanto mai allettanti: si realizzerà un centro commerciale urbano come già visto in diverse altre città o i vecchi sportelli della banca d’Italia lasceranno spazio alla reception di un hotel di lusso con tanto di scalinata in marmo e splendida terrazza panoramica su piazza dei Martiri?

Sul futuro dello stabile Chemello mantiene il più stretto riserbo, limitandosi a promettere di fornire tutti i dettagli nelle prossime settimane. «Le opere che hanno preso vita attorno alla futura piazza hanno tempistiche molto diverse», spiega, «ci sono progetti che sono partiti quindici anni fa e altri che sono appena nati. Alla fine il tutto si concretizzerà in un’unica area pedonale e commerciale, omogenea e al servizio di tutta la popolazione».
 

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