Ex Bardin, lavori fermi e degrado

Massaro: «La ditta deve tenere pulita l’area, stavolta le faremo una multa»
gian paolo perona- perona- belluno- ex area bardin
gian paolo perona- perona- belluno- ex area bardin

BELLUNO. Massaro dichiara lotta al degrado. Dopo aver sbottato contro Veneto blu, il sindaco se la prende con l’impresa Acanto srl, che aveva avviato i lavori per la riqualificazione dell'area ex Bardin. La ditta oggi si trova in concordato preventivo e in via Lungardo i lavori sono fermi. Ma oltre a questo c'è il problema del degrado.

«Ho mandato i vigili urbani a verificare la situazione e, dopo il sopralluogo, se ci saranno i margini eleveranno una sanzione alla ditta», annuncia il sindaco. «Già non stanno andando avanti i lavori, quindi per noi è negativo che un'area per la quale era stato avviato un intervento di recupero si trovi, di fatto, nelle stesse condizioni in cui è da anni, poi non fanno neanche le necessarie operazioni di manutenzione e cura della zona».

L'erba non viene tagliata, le siepi invadono il marciapiede creando disagio a chi ci cammina, c'è sporcizia. I cittadini si lamentano, rivolgendosi al Comune, che stavolta ha deciso di dire basta: «E' successo più volte, abbiamo contattato la ditta e l'abbiamo invitata a pulire l'area», continua Massaro. «Ma non è possibile che ogni volta tocchi a noi preoccuparci della sistemazione di un'area privata. Con tutto quello di cui dobbiamo occuparci, poi». Fatto il sopralluogo, i vigili urbani invieranno la segnalazione alla ditta intimandole di pulire l'area. Avrà due settimane di tempo. Trascorso questo lasso di tempo si occuperà il Comune dello sfalcio e della pulizia e invierà il conto all'impresa.

I lavori intanto sono fermi, da mesi. L'area avrebbe dovuto trasformarsi in un centro commerciale, direzionale e residenziale, con un ampio spazio verde. La fine dei lavori era stata fissata per il 18 giugno 2014, più o meno un anno dopo l'avvio della sistemazione, ma è ancora tutto da costruire e non si sa nemmeno quando gli operai torneranno nel cantiere.

La Rivale scavi di Santa Maria di Sala ha demolito i capannoni del vecchio stabilimento, tranne quello adibito a deposito degli attrezzi, mentre l’impresa veneziana Paolo e Roberto Talato ha cominciato a costruire quello che dovrebbe diventare un supermercato. Ma la committente dei lavori, la Acanto srl di Novellara, aveva parecchi debiti e il tribunale di Reggio Emilia l'ha ammessa al concordato preventivo. Una procedura alla quale può ricorrere chi si trova in uno stato di crisi o di insolvenza, per tentare un risanamento dell’attività anche attraverso la continuazione dell'attività. Da mesi, però, non si vede alcuna attività nel cantiere. (a.f.)

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