Ex Belle Epoque, si cerca un gestore per il ristorante
FELTRE. Sarà pubblicato entro la fine del mese il bando di gestione dell'ex Belle Epoque all'interno di palazzo Gazzi, con l'obiettivo di riportarci dentro al più presto un'attività ristorativa. Ad annunciarlo è l'assessore Valter Bonan: «Si tratta di strutturare un bando per favorire l'investimento di qualcuno che crede in quello spazio», dice. «L'intenzione è di privilegiare la valutazione progettuale più che la migliore offerta economica, perché è molto più importante qualificare l'attività piuttosto che ottenere un introito in più a scapito magari di un servizio che non valorizza adeguatamente il contesto storico-culturale di pregio in cui è inserito. Deve esserci una proposta che va ben oltre alla semplice remuneratività della locazione».
La partita del rilancio del locale finalmente sta per cominciare, dopo che il rischio crollo aveva dilatato i tempi per rimettere il palazzo sul mercato come ristorante. A bloccare tutto era stato l'esito della perizia dell'architetto feltrino Francesco Doglioni, esperto di edifici storici, docente allo Iuav di Venezia e competente anche in campo sismico, che aveva evidenziato la gravità della situazione. Da lì un primo intervento d'urgenza con il puntellamento immediato con staffa e tiranti per rendere stabile il pilastro più esterno del colonnato, quello che guarda verso piazza Maggiore e via Luzzo, e poi un secondo di rinforzo strutturale per rendere di nuovo utilizzabili il piano terra e il piano ammezzato, quelli dell'ex Belle Epoque. Completato l'intervento di consolidamento, sono state fatte le verifiche conclusive sulla congruità dei lavori che restituiscono l'agibilità all'edificio affacciato su piazza Maggiore all'angolo con via Luzzo, almeno per i due piani relativi a dov'era ubicato il ristorante.
Per la riapertura effettiva, poi, c'è da considerare che gli interni dovranno essere allestiti. Bisognerà attendere che il gestore arredi e sistemi i due piani del ristorante più il piano inferiore adibito a cantina in vista dell'apertura. Cosa che implica un impegno organizzativo e un esborso finanziario non indifferenti, l'amministrazione ne è consapevole: «Si tratta di un investimento non irrilevante che gli operatori di settore dovranno fare», commenta l'assessore al turismo Valter Bonan. «D'altra parte per un soggetto d'impresa può essere preferibile iniziare la sfida adottando le soluzioni di maggior gradimento, piuttosto che entrare in una situazione predefinita che magari non convince. Questo comunque comporta uno sforzo economico iniziale che deve essere tenuto in considerazione nell'ambito dell'offerta del bando che faremo», conclude Bonan, «perché non chiediamo di venire a utilizzare una struttura già operativa».
Raffaele Scottini
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi