Ex caserma Piave, se ne parla con associazioni e cittadini
BELLUNO. Associazioni e cittadini sono chiamati alle 18.30, in sala Bianchi per discutere la prima bozza di progetto di rigenerazione urbana, riguardante l’area dell’ex caserma Piave. Il progetto prevede una riqualificazione degli spazi all’aperto e una maggiore valorizzazione della via d’accesso principale, attraverso un nuovo sistema di illuminazione. L’area verrà inoltre collegata al tracciato della ciclovia del Piave che raggiungerà l’ex caserma direttamente da Lambioi correndo lungo l’asta del fiume.
«L’opera di rigenerazione riguarderà un’area di circa 31mila metri quadrati», spiega l’assessore all’Urbanistica Franco Frison, «e punterà a dar vita agli spazi esterni del piazzale, eliminando il cemento per sostituirlo con una pavimentazione di maggior pregio e più in sintonia con un luogo di ritrovo cittadino che può essere utilizzato per spettacoli e manifestazioni».
Un occhio di riguardo verrà dedicato al verde, di cui si sente la mancanza in un ex zona militare, mentre non verranno eseguiti interventi sui 40 mila metri cubi di edifici presenti: «L’essenziale in questo progetto, che costerà 1 milione e 340 mila euro, dei quali 980 mila di soli lavori, è mettere in relazione queste realtà associative con un disegno comune all’esterno, lasciando a loro la gestione degli stabili. Avendo affidato gran parte degli edifici ad associazioni cittadine», continua Frison, «abbiamo ritenuto giusto occuparci di quest’area per renderla un punto di aggregazione, per questo investiamo una cifra importante per la sua riqualifica, rendendo più agevole la futura manutenzione dell’area da parte di chi la utilizza».
Proprio per questo sono già state avviate le consultazioni con le varie realtà associative, che hanno trovato casa negli ex edifici militari dismessi: «Attraverso il coordinamento delle associazioni della caserma, abbiamo già avuto degli incontri per capire quali siano le necessità di chi svolge la propria attività nell’area e abbiamo ricevuto un documento con diverse indicazioni puntuali e richieste precise che abbiamo girato allo studio Dodi Moss di Genova che si occupa del progetto e che farà da punto di partenza per le nostre valutazioni».
Il nuovo polo associativo cittadino sarà collegato al resto della città anche dalla ciclovia del Piave che lo raggiungerà da sotto e a Ponte nelle Alpi attraverso la pista ciclabile già esistente che raggiunge il comune pontalpino attraverso Safforze e Andreane. (f.r.)
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