Ex Ceramica, ok alla cessione alla cordata: salvi i 450 posti di lavoro

Il tavolo regionale ha dato mandato al gruppo veneto di concludere l’operazione. Il 14 aprile la stesura degli accordi
Paola Dall’anese

BORGO VALBELLUNA. Via libera alla cordata di imprenditori veneti per l’acquisto dello stabilimento dell’Ideal Standard di Trichiana. Il tutto con la garanzia del passaggio alla nuova proprietà dei 450 lavoratori.

Si è chiuso con una nota positiva il tavolo regionale di monitoraggio relativo al percorso di<CW-6> reindustrializzazione del sito di Borgo Valbelluna. Un incontro che mette fine, di fatto, alla fase della trattativa esclusiva tra Ideal Standard e Progetto Ceramica Dolomite (il gruppo costituito da Banca Finint, Leonardo Del Vecchio con la holding di famiglia Delfin, Luigi Rossi Luciani con la holding Luigi Rossi Luciani Sapa, e Bruno Zago con la sua società Zan-Fin Srl) e che dà il via alle procedure per giungere alla cessione vera e  propria. Cessione che dovrebbe concretizzarsi entro la fine di aprile.

I dipendenti

All’inizio la cordata aveva parlato di assumere circa 300 dei 450 dipendenti ad oggi in forza allo stabilimento che produce ceramica per bagni di Trichiana. Ma in queste settimane di trattativa il gruppo Progetto Ceramica Dolomite ha deciso di prendersi in capo tutti i lavoratori. Ieri al tavolo veneto si è preso atto dell’accordo di massima raggiunto dalle parti sui termini e le condizioni chiave per l’acquisto dello stabilimento di Borgo Valbelluna e del marchio Ceramica Dolomite e di fronte a questo è stato dato  mandato alle parti di chiudere l’accordo.

Il tavolo istituzionale è stato riaggiornato al 14 aprile. In quella data l’attuale proprietà e gli acquirenti metteranno nero su bianco i termini dell’accordo che poi dovrà essere sottoscritto entro la fine di aprile. Da quel momento, la cordata avrà tempo qualche mese per organizzare l’attività e quindi partire con la nuova produzione a Trichiana entro l’inizio di luglio.

Sul fronte sindacale la soddisfazione è palpabile, soprattutto perché è stato raggiunto l’obiettivo primario: conservare i 450 posti di lavoro. Cosa che non era per nulla scontata. «La novità importante è che la cordata si è impegnata ad assumere tutte le maestranze in essere, poi in un secondo momento si apriranno i contratti “di espansione” che daranno la possibilità alle persone con requisiti particolari di intraprendere un percorso pensionistico», precisa Bruno Deola della Femca Cisl. In questo modo non dovrebbero esserci esuberi.

I sindacati

Lunedì è prevista l’assemblea sindacale con tutti i dipendenti della fabbrica, ai quali saranno esposti i termini dell’accordo. «Siamo contenti perché si va a salvare un patrimonio industriale importante e una competenza dei lavoratori che è fondamentale per questo territorio», commenta Giorgio Agnoletto della Uiltec Uil. Parla di un esito positivo anche Denise Casanova della Filctem Cgil. Contento anche Bruno Deola: «È stato un lavoro importante, che non è ancora terminato, perché ci sono aspetti di carattere sindacale da definire, ma siamo soddisfatti di un percorso che, dalla dichiarazione di chiusura della fabbrica di qualche mese fa, oggi ci porta alla definizione di un’intesa che garantirà il futuro di questo stabilimento. E speriamo che la nuova proprietà possa rilanciare la fabbrica raggiungendo i fasti di un tempo».

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