Ex Comedil, Camuffo incalza il sindaco

La consigliera comunale di Ponte nelle Alpi presenta un’interrogazione e chiede conto delle osservazioni al progetto
Di Paolo Baracetti

PONTE NELLE ALPI. Si può ipotizzare che martedì scorso, quando (per posta certificata) è giunta in Comune l’interrogazione presentata da Monica Camuffo, il sindaco Paolo Vendramini non abbia particolarmente gradito.

L’interrogazione presentata dalla consigliera ha come oggetto «Interrogazione sulle Osservazioni alla “Variante al Pua per l’intervento di riqualificazione urbanistica nell’area del complesso ex-Comedil denominato Pontalpi2000” adottato con deliberazione della Giunta comunale n. 167 del 19/12/2016».

L’interrogante, nel suo documento, ricorda al primo cittadino «che sono trascorsi due mesi dalla chiusura del periodo dedicato alle osservazioni della variante in oggetto, che le osservazioni, condivise da un gran numero di cittadini, sono state depositate all’Ufficio protocollo entro i termini previsti dalla legislazione vigente». Nel proseguo del documento, la scrivente chiede a Vendramini «in che modo e quando verranno resi noti gli esiti delle osservazioni alla variante in oggetto. Quante e quali osservazioni sono state accolte? Quali no? Per quale motivo? Verranno discusse nel prossimo Consiglio comunale? In tale sede verrà portata anche l’approvazione del Piano o si procederà con una approvazione di Giunta? Come verrà comunicato l’esito ai sottoscrittori delle osservazioni»? A conclusione del documento, nel salutare il sindaco, la Camuffo si dice «certa di una pronta risposta».

È un fatto inusuale che un consigliere eletto nella maggioranza presenti un’interrogazione: questo ruolo viene generalmente giocato dalla minoranza ma, nel caso di specie, va ricordato che la Camuffo ha sottoscritto un documento che contiene una ventina di osservazioni al progetto della Variante al Pua ex Comedil il gennaio scorso. Ma non solo.

Nel corso del consiglio comunale del 28 settembre 2015, la Camuffo rassegnò le proprie dimissioni da assessore alle Pari opportunità, Lavori pubblici e Turismo, poiché nel rimpasto di giunta, conseguente alla dimissioni da assessore di Elisa Modolo (per motivi professionali), non si era tenuto conto della parità di genere. Le dimissioni (da assessore e non da consigliere) intendevano sottolineare la «frettolosità nella riorganizzazione delle deleghe» e nell’aver verificato «quanto poco siano condivise da giunta e maggioranza», le battaglie che lei (la Camuffo) «considera fondanti per ogni sua azione politica». Da allora Monica Camuffo svolge la sua attività amministrativa in piena autonomia, senza sottostare alla disciplina di schieramento ma rispondendo unicamente alla propria coscienza.

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