Ex Follador, nuovo stop per il progetto
AGORDO. Chiesta la sospensione dei tempi contrattuali per la presentazione dell'esecutivo del museo all'ex Follador per dare modo a progettisti, amministrazione e associazioni di operare assieme.
Si apre un nuovo capitolo della vicenda relativa alla realizzazione del museo sulla storia mineraria e la mineralogia e dell'ostello della gioventù all'ex sede dell'Istituto Follador di via 5 maggio ad Agordo. Il 21 gennaio scorso, infatti, la giunta comunale, guidata dal sindaco Sisto Da Roit, ha deciso di chiedere agli uffici del Fondo per le aree di confine (quello che finanzia il mega progetto comprendente anche l'apertura delle gallerie a Valle Imperina) una proroga sui tempi per la concretizzazione del progetto. La decisione è stata presa dopo che il 12 gennaio il Comune di Voltago (capofila del progetto) aveva dato notizia allo studio di architettura e ingegneria De Biasio dell'avvenuta approvazione del progetto definitivo per l'ex museo, sia quello generale (lievitato a 2 milioni di euro), sia quello del primo stralcio (768 mila euro). Lo stesso giorno, però, si è svolto un incontro che ha visto la partecipazione dei progettisti, dei rappresentanti dell'amministrazione comunale di Agordo e dell'ufficio tecnico e dei rappresentanti delle associazioni e istituzioni che hanno a che fare con il mondo minerario: Istituto Follador, Apim, Gamp, Arca e Minerari.
«In questo incontro», spiega il sindaco Da Roit, «lo studio De Biasio ha illustrato l'idea progettuale dell'allestimento del museo e ha chiesto di poter dialogare con i rappresentanti delle associazioni interessate al fine di concordare l'allestimento definitivo e ascoltare eventuali consigli». Un incontro che dovrebbe svolgersi già alla fine di questa settimana e che le associazioni, in particolare il Gamp, avevano chiesto a inizio novembre, all'indomani della notizia dei costi triplicati. Ovviamente i tempi sono destinati a dilatarsi.
Per questo il 15 gennaio lo studio De Biasio ha chiesto una sospensione dei tempi contrattuali per la presentazione del progetto esecutivo. Oltre a permettere il confronto fra progettisti, amministrazione e associazioni, tale sospensione potrebbe essere funzionale al dialogo fra progettisti del museo e progettisti dell'ostello. Per quanto concerne quest'ultimo, infatti, dopo i vari ricorsi al Tar, la progettazione è stata assegnata definitivamente alla Metassociati srl.
«Ci sono delle parti e servizi comuni ai due progetti», dice Da Roit «quindi è opportuno che i due progettisti si parlino». Resta aperto, però, il problema dei soldi, nel senso che, per quanto riguarda il museo, mancano 1 milione e 300 mila euro. «Abbiamo iniziato a confrontarci con gli uffici del Fondo per le aree di confine», dice Da Roit, «per vedere se si riesce a recuperare risorse». La causa degli errati calcoli sui costi sembra doversi addebitare alla velocità con cui è stato redatto il progetto preliminare. La speranza è che non succeda lo stesso con l'ostello.
Gianni Santomaso
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