Ex Form, l’azienda annuncia 150 esuberi nei tre stabilimenti

QueroVas. Il ministero incalza la proprietà e chiede il piano industriale di rilancio. Il 18 febbraio si torna a Roma

QUERO VAS. Ultimatum del ministero dello Sviluppo economico al gruppo Albertini, proprietario, da quasi due anni, dell’ex Form di Quero. Un’acquisto avvenuto tramite asta pubblica.

La situazione non è delle più rosee, visto che la società ha parlato di oltre 150 esuberi in tutto il gruppo (comprende gli stabilimenti di Quero, Villasanta e Turate). A queste parole, i rappresentanti del ministero hanno risposto lanciando un aut aut: l’azienda dovrà presentare entro il 18 febbraio un piano industriale credibile per il triennio 2016-2018, per il rilancio dei siti produttivi. Le parti sociali, invece, si sono mobilitate per attivare gli ammortizzatori sociali necessari a sostenere gli stabilimenti.

«Da tempo chiedevamo un confronto al ministero», precisa Luca Zuccolotto, segretario della Fiom Cgil. «Avevamo previsto un faccia a faccia per dicembre, ma l’azienda lo aveva declinato. Abbiamo insistito e così l’altro ieri ci siamo trovati a Roma alla presenza dell’Unità gestione vertenze imprese in crisi del ministero dello Sviluppo economico, della Regione Lombardia, della società, dei sindacati di categoria e delle rsu. «Purtroppo le condizioni dell’azienda non sono buone e le prospettive per il 2016 sono peggiori rispetto al 2015, vista la crisi del settore auto per cui il gruppo Albertini lavora», dicono Zuccolotto e il segretario della Fim Cisl, Paolo Agnolazza. «Di fronte a questa situazione diventa necessario prendere dei provvedimenti per evitare ulteriori perdite di posti di lavoro. Non dimentichiamo che, in seguito all’asta pubblica organizzata per la vendita della vecchia Form, è stato chiuso definitivamente lo stabilimento di Cormano e i suoi lavoratori (circa 140) ora sono da ricollocare».

«Di fronte alle prospettive paventate dall’azienda, il ministero ha richiamato alla sue responsabilità la proprietà, che due anni fa, al momento dell’acquisto, aveva parlato di un rilancio produttivo e occupazionale. Grazie a queste rassicurazioni, la Albertini si era aggiudicata l’ex Form», dice Zuccolotto, che chiederà al ministero del Lavoro di presenziare al prossimo vertice romano.

«A questo punto, ognuno dovrà fare la propria parte: l’azienda dovrà presentare un piano industriale che preveda la tutela dei posti di lavoro e gli investimenti idonei a garantire lo sviluppo dell’attività industriale, mentre le organizzazioni sindacali collaboreranno con l’azienda per recuperare efficienza di produzione e instaurare una trattativa atta a definire il perimetro di applicazione degli ammortizzatori sociali», dicono tutti i sindacati.

«Vedremo nel prossimo incontro se l’azienda ha intenzioni serie su questo stabilimento, continuando l’attività», conclude Agnolazza.

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