Ex gelatiere morto, la verità verrà dall’autopsia
Per la Procura di Pordenone al 95% Felice Olivier, l’ex gelataio di 74 anni trovato morto in un lago di sangue nel giardino dell’amica Michelina Gobbato, 63 anni, maestra elementare, a Gruaro, ha compiuto un gesto estremo. Aleggiano dunque solo dubbi residuali sull’ipotesi omicidiaria.
Per scrupolo la Procura non intende lasciare però nulla di intentato. Le ultime riserve potranno essere sciolte definitivamente dal pm Federico Baldo, che coordina le indagini della Compagnia di Portogruaro (e che mercoledì è rimasto in caserma fino alle 23, interrogando numerosi testimoni), all’esito degli accertamenti su telecamere, tabulati telefonici e dell’autopsia, che sarà conferita lunedì al medico legale Antonello Cirnelli.. Gli investigatori ritengono di escludere l’omicidio e ipotizzano il gesto dimostrativo dell’anziano in virtù di un tentativo di suicidio pregresso, avvenuto il 23 ottobre, e delle lettere manoscritte, indirizzate alla maestra elementare, rinvenute nella sua auto, nel taccuino infilato nella tasca della giacca e nel suo alloggio a Teglio, passato al setaccio dall’Arma. In particolare i detective di Portogruaro si sono soffermati su una lettera trovata nell’Audi del pensionato: «Il giorno 23 ho cercato il suicidio. Una follia. Idea che non è riuscita, ma non è finita...». In un altra missiva del 31 ottobre Olivier, invaghito della maestra, si lamentava del fatto che lei avesse trovato un compagno, un imprenditore friulano (che peraltro ha trovato il cadavere fuori dalla villetta): «Una mazzata che ucciderebbe anche un toro». Insomma, la Procura è persuasa che non ci sia un assassino libero e che le ferite siano auto-inferte. Nulla è emerso dalle meticolose perquisizioni, nessuna traccia di sangue: tutti negativi al luminol.
Che cosa suscita ancora perplessità? Innanzitutto la pluralità di ferite sul corpo del pensionato: tre tagli alla gola procurati con un coltello a serramanico di proprietà del deceduto, una ferita alla tempia, una botta dietro la nuca. L’anziano si è procurato la contusione cadendo e sbattendo contro un sasso oppure è stato colpito alle spalle? Sarà l’autopsia a chiarirlo. Sul corpo, però, non sono state trovate ferite da difesa, ipotizzabili invece in caso di colluttazione: se il pensionato fosse stato aggredito difficilmente sarebbe stato colpito tre volte alla gola senza opporre resistenza.
Nella casa di Teglio Veneto è stata trovata una somma ingente in contanti, forse derivante dalla vendita della gelateria in Germania che il pensionato aveva gestito. C’è poi un blackout di oltre due ore e mezza fra l’arrivo a Gruaro di Olivier alle 21.30 e il decesso, fatto risalire dal medico legale fra mezzanotte e l’una. L’anziano, nativo di Castellavazzo e vissuto a Vito d’Asio, è stato immortalato da una telecamera nei pressi dello spiazzo isolato in cui aveva parcheggiato la sua Audi nera con targa tedesca. Che tragitto ha percorso? Si è recato subito alla villetta e, in tal caso, che cosa ha fatto per due ore, forse ha sbirciato dalla finestra?Segni di ditate insanguinate sono state trovate sulla maniglia della porta e vicino al campanello, come se l’anziano avesse cercato di suonare per chiedere aiuto, prima di accasciarsi dissanguato. —
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