Ex Icb, scelta fatta ma la nuova strada preoccupa la gente

L’assessore Frison: «Raggiunto un buon compromesso» Battistel (Mier): «Vogliono fare una circonvallazione»
Di Alessia Forzin
gian paolo perona- perona- belluno- consiglòio comunale
gian paolo perona- perona- belluno- consiglòio comunale

BELLUNO. Il futuro di Mier è deciso. E’scritto nell’atto di indirizzo approvato ieri dal consiglio comunale, passato a maggioranza con il voto contrario del Movimento 5 stelle e l’astensione del Pd, di Ida Bortoluzzi, Balcon e Da Re.

Nel documento si prevede di concedere il cambio di destinazione d’uso per i 72 mila metri cubi che la Immedil 2, società proprietaria dell’area in cui un tempo sorgeva la San Remo, attende di conoscere dove edificare e come; di restringere il campo dell’edificazione preservando i terreni agricoli circostanti; di tutelare la storica carpenada prevedendo una fascia di rispetto; di contenere ulteriormente la volumetria edificabile, rispetto al progetto presentato dalla Immedil 2 il 4 novembre 2015, che già prevede una riduzione di 28 mila mc; di chiedere come opera di compensazione al privato la costruzione del primo pezzo della strada Cucciolo-Marisiga, nel tratto compreso fra la regionale Agordina e la rotatoria che sorgerà vicino a Villa Carpenada. Proprio questo dettaglio solleva le preoccupazioni del comitato di Mier.

Ieri in sala consiliare c’era Lorenzo Battistel, portavoce dei cittadini che da sempre contestano la costruzione della nuova viabilità: «A cosa serve quella strada? Pensano di togliere il traffico dal ponte degli alpini? Allora è vero che vogliono fare una circonvallazione». E’ questa la preoccupazione, a Mier. Ieri Fabio Da Re ha definito la nuova viabilità «tangenziale».

«Tutta l’area è delicata, si andrà ad intasare di traffico via Fulcis», ha continuato Battistel. Scettico anche sull’operazione urbanistica che il Comune intende portare avanti: ci sarebbero diversi problemi non tenuti in considerazione. «La società che ha acquistato la San Remo sapeva che avrebbe potuto costruire solo all’interno di una certa area e con una certa destinazione d’uso. Adesso perché il Comune fa queste concessioni?». Dubbi che rimangono, e che i cittadini di Mier attendono vengano chiariti nell’assemblea che il sindaco convocherà non appena sarà stato definito il tracciato della nuova strada. «Oggi non c’è», ha spiegato Massaro.

In apertura l’assessore Frison ha ricordato la storia dell’area ex Icb. La ricostruzione dei 148 mila mc demoliti era stata suddivisa in due comparti. Del primo fa parte l’edificio che ospita la Feinar, del secondo, di 72 mila mc, andava presa una decisione, perché il privato attende da anni che il Comune lo faccia. La convenzione che regolava i rapporti fra pubblico e privato, infatti, è scaduta, e non si poteva più tergiversare. «Questo documento non vincola l’amministrazione, perché il progetto che presenterà il privato dovrà comunque passare all’esame della giunta», ha ricordato Frison. «Costruiamo una cornice all’interno della quale il privato dovrà muoversi», ha sintetizzato Irma Visalli (Pd).

Alcuni consiglieri si sono mostrati scettici sulla costruzione della strada: per Sergio Marchese (M5S) «serve una progettualità che tenga conto delle esigenze abitative, economiche, sociali, ambientali e paesaggistiche della città», per Maria Cristina Zoleo «la bretella non risolverà il problema della viabilità e serve un confronto con i cittadini» (ma ha comunque votato a favore). Il sindaco Massaro ha ribadito che non si tratta del Fio2, ma di una strada «interna del Comune», e difeso l’operazione della sua squadra ricordando che sarà ridotta la volumetria, non saranno interessati terreni agricoli e si metterà in sicurezza il Comune che una risposta la deve dare, al privato. Alla fine il «compromesso» come l’ha definito Frison è stato approvato.

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