Ex pescheria di via Roma deserta anche la terza asta

Rimane la possibilità dell’offerta diretta, ma la vendita appare complicata Nel piano alienazioni ci sono molti beni, ma il Comune non riesce a liberarsene

FELTRE. Non si riesce a vendere l'ex pescheria in via Roma (e non solo quella). Andati deserti tre bandi, si è esaurito l'iter dei ribassi d'asta e resta la possibilità dell'offerta diretta, eventualmente soggetta a valutazione da parte dell'amministrazione con una trattativa a tu per tu con l'acquirente, sperando che se ne presenti uno pronto a sfruttare l'occasione. La strada comunque resta in salita, perché il mercato è fermo e perché servono somme consistenti da investire.

Fino ad ora sono state fatte tre aste, con due ribassi del dieci per cento dopo essere partiti con il prezzo base. Niente da fare la prima volta a 50 mila euro, stesso risultato al secondo tentativo a 45 mila euro e zero offerte anche alla terza uscita del bando, quando si è passati a 40.500 euro.

La struttura dell'ex pescheria è composta da un unico piano e si compone di due vani da 21,60 metri quadrati e 18,85, a cui se ne aggiunge un terzo destinato a cabina Enel ora dismessa. Sul tavolo, parallelamente, c'è la proposta arrivata nelle settimane scorse dal Movimento 5 Stelle, che ha posto l'attenzione sulla carenza di bagni pubblici in centro (ci sono quelli in galleria ex Romita) e suggerito di verificare la possibilità di realizzarne alcuni proprio all'interno dell'ex-pescheria in via Roma, ricercando gli opportuni finanziamenti. È oggetto di un'interrogazione per il prossimo consiglio comunale.

«L'immobile è situato in posizione centrale ed è indubbiamente meno decentrato rispetto ai bagni della galleria», la posizione del M5S feltrino. «Tornerebbe così alla sua funzione natia e potrebbe diventare un servizio comodo e molto funzionale, gradito ai cittadini e alle migliaia di turisti che visitano la città, soprattutto in occasione delle manifestazioni».

Ma è tutta la situazione che riguarda le alienazioni ad essere congelata, con una lista di beni che non riescono a uscire dal taccuino del Comune. È quasi impossibile fare grandi affari con la cessione del patrimonio immobiliare, basti pensare, per citare qualche bene in vendita, agli ex magazzini comunali di via Folli dietro la caserma dei carabinieri, la casa ex Trento di piazza Cambruzzi e le ex scuole elementari di Farra compresa la vicina palestra (anche ex Centro giovani con le associazioni fatte traslocare per i problemi di tenuta statica dell'edificio, dichiarato inagibile), oltre a palazzo Zasio in via Mezzaterra, ex sede degli uffici lavori pubblici e urbanistica e dei vigili urbani.

Allora si guarda ai terreni. In via Adda (zona Pasquer) alcuni sono stati oggetto di un Piano degli interventi e sono edificabili. Il Comune ha fatto di tutto per renderli appetibili. «A breve uscirà un bando», annuncia il consigliere delegato al patrimonio Cesare Campigotto. «Sono realizzabili tre lotti».

Raffaele Scottini

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