Ex Smit , la nuova proprietà ha ripreso l’attività ad Agordo

Dopo il fallimento, la vicentina Santex è ripartita assumendo 25 dei 60 ex lavoratori Calderone della Fiom Cgil: «Se i volumi riprenderanno, saranno assunti gli operai ancora in cassa»
Di Paola Dall’anese

AGORDO. È ripresa ufficialmente il 2 maggio l’attività dell’ex Smit Textile. Dopo il fallimento, l’azienda, che si trova in località Valcozzena di Agordo, è stata acquisita dal gruppo vicentino Santex, insieme allo stabilimento principale di Schio.

Nella sua nuova veste, la Santex ha assunto 25 dei 60 ex lavoratori della Smit; di questi, venti sono stati inseriti nella sede principale di Trissino e solo cinque nella fabbrica bellunese.

«L’impegno sottoscritto con le parti sociali», precisa Benedetto Calderone della Fiom Cgil, «prevede, infatti, che da qui al 31 dicembre 2017, in base ai carichi di lavoro, dovrà essere riassorbita tutta la forza lavoro: dieci lavoratori della fabbrica agordina e una cinquantina di quella di Schio. Attualmente, le persone rimaste fuori dalla prima tornata di assunzioni (35) continuano a usufruire della mobilità».

A oggi la produzione di telai per macchine tessili è stata concentrata a Trissino, mentre ad Agordo resta la produzione di componentistica e di ricambi. «La partenza è naturalmente soft, ma contiamo che l’azienda possa al più presto riprendere il ritmo giusto per essere nuovamente competitiva», precisa ancora Calderone.

Che la vicenda andasse a risolversi positivamente lo si era saputo a inizio anno, quando il tribunale di Vicenza aveva sbloccato il sequestro di marchi e brevetti, cioè di tutti i beni immateriali che erano stati posti sotto sequestro.

I problemi per l’ex Smit Textile sono iniziati diversi anni fa «quando l’attività ha cominciato ad andare male, tanto che per diversi mesi i lavoratori non erano stati pagati. Dopo la presentazoione di un’ingiunzione di pagamento, si era passati al sequestro preventivo dei beni», precisa ancora l’esponente della Fiom. «Il tutto fino al febbraio 2015 quando l’azienda, che nel frattempo era diventata “St”, è stata dichiarata fallita dal tribunale di Vicenza. I lavoratori erano stati messi in cassa integrazione straordinaria fino alla scadenza dello scorso febbraio, con due possibilità: avviarli alla riqualificazione o far ripartire la fabbrica».

Avverso alla sentenza di fallimento, l’amministratore delegato dell’ex Smit aveva presentato ricorso alla Corte d’Appello di Venezia, che l’aveva respinto. Tutti i beni dell’azienda erano passati, quindi, nella disponibilità del curatore fallimentare Egidio Borriero, che aveva potuto dare seguito alle numerose domande di acquisizione.

A farsi avanti per rilevare l’attività c’erano state ben nove aziende, tra queste anche la Santex appunto, azienda solida che opera sempre nel settore.

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