Fabio Vettorel ringrazia al telefono: «Sento il vostro affetto»

Una cinquantina i partecipanti alla manifestazione a favore del 19enne feltrino partita dalla stazione e conclusa in largo Castaldi con l’intervento da Amburgo 

FELTRE. In piazza per Fabio Vettorel, che ha risposto presente, anche se solo via telefono. Il diciannovenne feltrino, a processo per i fatti di Amburgo al G20 e rimesso in libertà lunedì scorso ha voluto fare sentire la propria voce ai manifestanti che ieri pomeriggio hanno manifestato sia per celebrare la scarcerazione dell’amico, sia per festeggiare a distanza il suo compleanno. «Grazie a tutti», ha affermato il giovane nella breve telefonata per la solidarietà e l’affetto che mi avete sempre dimostrato in questi mesi. Non me l’aspettavo». Parole ricambiare dagli auguri dei presenti e un arrivederci che si spera ravvicinato nel tempo.

Il corteo si è riunito alle 15 circa nel piazzale della stazione: una cinquantina circa i partecipanti, osservati a distanza dalle forze dell’ordine in una manifestazione sostanzialmente tranquilla. Né al corteo, né in largo Castaldi si è vista la presenza di autorità. Poco prima della partenza, avvenuta alle 15.30 lo speaker ha dato inizio alla manifestazione, affermando che «tutti siamo riuniti ed uniti per mostrare la nostra solidarietà ad amici e compagni che al pari di Fabio Vettorel sono stati arrestati e rinchiusi in carcere ad Amburgo. Molti di loro sono stati anche condannati a pene pesantissime, per resistenza a pubblico ufficiale e non solo. Oggi è una giornata di lotta il cui fine è ancora una volta quello di dimostrare la nostra vicinanza a Fabio, che dovrà subire ancora dei processi fino al mese di Febbraio, così come accadrà anche a Maria». La ragazza, infatti, ancorché scarcerata dopo poche settimane, dovrà affrontare il processo ad Amburgo.

Dai manifestanti è poi partito il coro “tutte libere, tutti liberi”, che insieme alla musica ha accompagnato il proseguimento della manifestazione che si è poi spostata lungo le vie del centro, passando per via Garibaldi per giungere di fronte a Porta Imperiale, con lo striscione che recava la scritta “La nostra solidarietà contro le vostre prigioni” tenuto bene in vista. L’intervento in diretta di Vettorel è stata la chiosa all’iniziativa. La battaglia del ragazzo prosegue ora nelle aule di tribunale. L’obiettivo è dimostrare la sua completa estraneità ai fatti violenti che hanno segnato il G20 di Amburgo.

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