Fabris: «Prima le molestie, poi il disastro»

L’organizzatore della trasferta è scosso: «Ero molto preoccupato, c’erano anche dei minorenni»

SANTA GIUSTINA. Una festa bellissima con un migliaio di persone che hanno affollato il Pala Fallai nella notte di Halloween. Una settantina i giovani delle zone di Sedico, Santa Giustina e Feltre che hanno raccolto l’invito di Tiziano Fabris e del suo staff per partecipare. Un autobus pieno, un altro pulmino da nove posti e un’auto al seguito. Tutto bene fino ai saluti, quando scoppia il finimondo: «Sono anni che organizziamo feste o partecipiamo a eventi organizzati da altri ed era sempre andato tutto liscio», dice Fabris. «Avevo suonato anch’io, sono uscito tra gli ultimi perché mi ero fermato a salutare gli organizzatori e quando sono arrivato alla corriera ho trovato il caos. Il gruppo di extracomunitari era esagitato, alcuni volevano salire, una ragazza feltrina era stata avvicinata e molestata da un magrebino. Dopo è stato un disastro».

Il parapiglia è durato almeno una decina di minuti: «Hanno sollevato un tombino e l’hanno scagliato contro il bus, poi l’hanno ripreso e hanno colpito Alessia Fregona. Poi la situazione è degenerata quando se la sono presa anche con la mia fidanzata, Valentina Tormen, che è stata ripetutamente insultata. Milan Ilin si è frapposto e a quel punto uno degli extracomunitari ha tirato fuori un coltello e spalleggiato da altri ha costretto Milan a fuggire. L’hanno inseguito, per fortuna non l’hanno raggiunto. Al mio collaboratore Simone Locati hanno rubato soldi e telefonino che uno dei magrebini portati in caserma teneva nascosti nei boxer. Alessia è andata a farsi dare un’occhiata al pronto soccorso perché le faceva male, ma è stata dimessa dopo i controlli».

Fabris è scosso: «Sono stati dieci minuti che sembravano non finire più. Ho anche chiesto l’aiuto dei numerosi buttafuori della festa ma mi hanno anche risposto male e che sarebbero intervenuti solo quando la gente avesse smesso di pestarsi. Con i marocchini era impossibile discutere. Alcuni sono saliti sull’autobus e hanno menato le mani contro i nostri clienti che erano già seduti Ero molto preoccupato perché tra i clienti avevo anche dei ragazzi minorenni. Una vicenda sconcertante. Poi sono arrivati i carabinieri. Abbiamo passato tutta la notte in caserma. Io ho segnalato quelli che avevo riconosciuto, compreso quello che ha tirato fuori il coltello. Ora seguiremo gli sviluppi».

Roberto Curto

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