Fabrizio Corona incastrato da una bellunese

Il fotografo è tornato in carcere anche sulla base delle testimonianze di una ex collaboratrice della società Atena

MILANO. Chi ha incastrato Fabrizio Corona, mandandolo in prigione? Una bellunese di nome Geraldine Darù, grande amica della fotomodella ed ex moglie Nina Moric e nella compagnia di Corona fin dal 2011, quando lavorava in un studio medico a Milano e frequentava Tiziano Amoruso, l’ex autista del re dei paparazzi.

Il suo nome ricorre spesso nell’ordinanza di applicazione di misura cautelare a carico di Corona e di Francesca Persi, che è accusata di essere stata una prestanome nella gestione della società Atena. Darù è stata allontanata da questa srl meno di un mese fa e avanza dei soldi, che non ha ancora avuto, ma avrebbe cercato di rimediare, trattenendo per garanzia un orologio di valore che lo stesso Corona le avrebbe dato per porlarlo a riparare.

I rapporti tra i due si sono guastati e Darù ha avuto un ruolo fondamentale nel corso delle indagini preliminari, come anticipato da Alessandro Da Rold, un cronista milanese di Lettera 43. La donna, che è bellunese d’origine, ha spiegato tutto quello che sapeva di un tentato furto sofferto da Persi tra il 2 e il 3 settembre e aggiunto di esserse andata a vivere in quella casa per alcuni giorni. Si è parlato di una borsa, che Persi avrebbe dato in custodia proprio a Darù. Al suo interno un certo numero di buste con all’interno dei soldi. Andrà a riprendersela, prima di partire per un viaggio in Austria.

La stessa Persi sarà perquisita, alla presenza di Darù, che sarà in grado di descrivere con grande precisione non solo questa circostanza, ma anche il funzionamento della Atena: il ruolo di Corona e quello dei suoi familiari. Le parole di Geraldine Darù hanno trovato dei puntuali riscontri. Diverse persone sentite come informate sui fatti hanno confermato tutte le circostanze, a cominciare da quel borsone pieno di soldi, per finire con i viaggi oltre confine di Persi.

Quello che doveva fare il giudice per le indagini preliminari Paolo Guidi era valutare la penale responsabilità di Corona e Persi, a proposito di quel milione 768 mila 850 euro trovato dagli investigatori nel controsoffitto del soggiorno dell’appartamento di Persi e di altre somme, di cui quest’ultima si sarebbe occupata, su incarico di Fabrizio Corona. La tesi dei pm Boccassini e Storari è che quelle somme siano, almeno in parte, il profitto del reato di appropriazione indebita da parte di Corona ai danni di Atena srl. Nei confronti di Corona, sussistono le esigenze della custodia cautelare in carcere, dal momento che il pericolo della ripetizione dello stesso reato è molto concreta, anche sulla base di una serie di precedenti penali specifici, che partono nel 2003 e arrivano ai mesi scorsi. Ma anche per Persi esiste lo stesso rischio, visto il suo ruolo di amministratore di Atena.

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