Faggioli: vantaggi per i lavoratori ma pure per l’azienda

LIMANA. L’amministratore delegato della Sest spa, Michele Faggioli si dice soddisfatto di questo contratto integrativo, perchè «aggiorna, rielabora e rende più fruibile e aderente ai tempi che...
Belluno, 14 settembre 2006. all'assindustria la presentazione della nuova giunta. Michele Faggioli
Belluno, 14 settembre 2006. all'assindustria la presentazione della nuova giunta. Michele Faggioli

LIMANA. L’amministratore delegato della Sest spa, Michele Faggioli si dice soddisfatto di questo contratto integrativo, perchè «aggiorna, rielabora e rende più fruibile e aderente ai tempi che corrono il vecchio documento, implementandolo anche in alcune parti sia normative che economiche».

Un documento a cui si è arrivati tramite un confronto franco e diretto e neanche tanto lungo tra azienda e sindacati, segno che comunque la Sest, in questo momento sta resistendo bene alla crisi mondiale del comparto.

L’azienda quindi regge bene l’urto della crisi del mercato della refrigerazione.

«L’azienda si sta difendendo sul mercato, i tempi non sono tranquillissimi, ma anche la velocità con cui è uscito l’integrativo testimonia che è un’azienda che resiste. Anche il fatto di far parte di un gruppo molto più ampio, quello “Lu-ve” le regala un respiro più internazionale».

È stato difficile riuscire a rispondere a tutte le richieste dei lavoratori?

«Non è stato difficile, anche perché si è trattati di un lavoro a diverse mani, con l’apporto importante anche sindacale. Da anni ormai, alla Sest c’è un’ottima collaborazione tra le parti. Questo documento è stato creato insieme, non c’è stato quel classico “do ut des”: l’obiettivo comune era un integrativo che portasse vantaggi all’azienda, ma anche a chi ci lavora».

C’è anche un impegno da parte dell’azienda ad assumere i precari. E non è poca cosa di questi tempi.

«Abbiamo riassunto anche quest’anno persone a tempo determinato, qualcuna l’abbiamo stabilizzata».

Novità importante anche la presenza di un welfare con pacco alimentare. È la prima volta?

«È la prima volta che leghiamo il welfare all’integrativo. C’è poi il premio presenza, un elemento che ho sempre voluto pensare come un modo per premiare chi più contribuisce allo sviluppo dell’impresa».

Jobs act e decontribuzione stanno aiutando gli imprenditori?

«Solo se c’è necessità di assumere, e noi l’abbiamo fatto».

Insomma: innovazione e internazionalizzazione sono fattori vincenti?

«Sicuramente. Essere internazionali oggi è l’unica possibilità per resistere, per vendere in più mercati. Inoltre, è necessario produrre nei mercati distanti sia per il minore costo del lavoro, sia per essere premiati dal mercato».

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