Fagiolo Lamon, prezzo su del 30%
LAMON. Continua a salire l'interesse per il fagiolo di Lamon, che conta più produttori certificati e più terreno coltivato, ma prevede anche di aumentare il prezzo al consumatore. Il consorzio di tutela ha proposto ai soci il 30 per cento in più per il pregiato legume dell'altopiano. «Viste le continue difficoltà e le perdite dovute all'andamento climatico degli ultimi anni», dice la presidente Tiziana Penco, «dobbiamo garantire ai nostri produttori guadagni maggiori perché non abbandonino la coltivazione e possano continuare a produrre».
D'altra parte la richiesta dal mercato cresce sempre e con la consapevolezza di un reddito sicuro, i produttori sanno in partenza che le loro fatiche sui campi saranno ripagate. Ma le difficoltà sono tante, insieme agli imprevisti (del tempo, ma non solo) e possono capitare stagioni come l'ultima in cui per colpa del troppo caldo c'è stato un calo attorno al 30 per cento del raccolto. In attesa dei dati sulla produzione 2015 (che risentirà sicuramente in modo proporzionale a quella percentuale di calo del 30-40 per cento dovuto alle alte temperature), il consorzio traccia il bilancio dell'ultimo anno, che si è chiuso con tanti segni più. È salito il numero di soci certificati rispetto al 2014, arrivato a 91 grazie all'ingresso di 24 nuovi con un'età media sui 30 anni (solo tre sono sopra i 40).
Di conseguenza c'è stato un incremento anche nella superficie complessiva di terreno coltivato di un ettaro e mezzo, per un totale di 14. Si aggiungono poi 3 ettari degli hobbisti, cioè non certificati (i soci sostenitori sono una trentina). Numeri record per il consorzio di tutela presieduto da Tiziana Penco, in continua crescita e rinnovamento con l'ingresso di giovani, che assicurano il ricambio generazionale. E l'immagine è di qualità. Sono dati che ingolosiscono, è proprio il caso di dirlo quando si parla di fagiolo di Lamon, che si prepara alla stagione 2016 con una buona scorta di seme: «Abbiamo cercato di metterne anche via un po' in caso di emergenza», dice la presidente del consorzio di tutela. Diverso il discorso per il seme biologico: «Al 90 per cento non ci sarà, perché ha avuto problemi l'unica azienda che attualmente lo produce. Nel frattempo però, un'altra ditta è in corso di conversione al biologico e si aggiungerà per il prossimo anno». Altro capitolo, le serre: ne saranno realizzate due che permetteranno la produzione di seme virus esente. «I soldi dalla Regione (30 mila euro di contributo) sono arrivati», annuncia Tiziana Penco. «E' in corso di definizione l'iter per mettere a punto una possibile convenzione con Veneto agricoltura, da stabilire e condividere per la fase finale del progetto. La speranza è di una veloce chiusura dell'operazione per avere le serre pronte a maggio, in modo da inaugurarle già per la nuova stagione produttiva».
Per il 2016 sono molte le iniziative in cantiere e si pensa anche di aggiungere un fine settimana alla Festa del fagiolo di settembre. L'idea è da discutere con il Comune e la pro loco, che organizzano insieme al consorzio.
Raffaele Scottini
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