Falcade, malgaro ritrovato morto nell’abitazione

Alessio Tabiadon aveva un ematoma in testa: forse colpito da malore. Era stato condannato per maltrattamenti di animali
FALCADE. Lo hanno trovato morto con un ematoma in testa: Alessio Tabiadon, 41 anni, il malgaro falcadino già condannato per maltrattamento di animali l’anno scorso, probabilmente la botta l’ha subita cadendo a terra, colpito da un malore.


Il ritrovamento è avvenuto nella mattinata di ieri, nell’abitazione di via Venezia a Falcade, dove il 41enne viveva.


Un vicino di casa non lo aveva visto e così è andato a sincerarsi delle sue condizioni, ma ha dovuto chiedere l’intervento dei soccorritori perché Tabiadon non rispondeva ai richiami e non dava segni di vita.


Sul posto sono arrivati i carabinieri di Falcade che hanno avviato subito gli accertamenti: il corpo del malgaro presentava una botta (si vedeva un ematoma) all’altezza dell’occhio e di parte della fronte.


Un particolare che ha posto sì qualche dubbio nei militari intervenuti, ma ben presto le verifiche nelle stanze dell’abitazione facevano escludere l’eventuale azione di terze persone. Non c’erano segni di violenza e non c’erano dettagli che potessero far ritenere valida una altra ipotesi di morte, come quella del suicidio.


L’appartamento di Tabiadoni infatti era chiuso a chiave dall’interno, e i soccorritori hanno dovuto forzare una finestra per poter avere accesso nel primo tentativo di soccorrere l’uomo.


Tutta la casa inoltre era in ordine e dai primi accertamenti non è stato trovato nulla che potesse ricondurre ad un suicidio o alla responsabilità di terzi.


Si presume dunque che Tabiadon sia stato prima colpito da un malore e poi, cadendo, abbia sbattuto il capo per terra o contro qualche mobile, colpo tale da far affiorare la botta sulla parte anteriore della testa.


Comunque saranno eseguiti ulteriori controlli e accertamenti: del caso infatti si sta occupando la procura e il pubblico ministero di turno ha disposto un esame esterno preventivo con cui cercare di chiarire o affermare le prime ipotesi sulle cause del decesso.


Del 41enne si erano occupate le cronache provinciali l’anno scorso, quando fu condannato a novemila euro di multa per abbandono e maltrattamento di animali per fatti risalenti ancora a dicembre del 2012. Tabiadon era stato accusato di aver lasciato morire di fame e di freddo tre maiali, mentre altri quattro animali abbandonati a malga Loch erano stati salvati successivamente seppure in condizioni difficili. Tre capi erano morti mentre gli altri quattro erano denutriti perché probabilmente lasciati senza cibo. Un processo che si è chiuso appunto con una multa di novemila euro: a tanto l’ha condannato il tribunale nonostante la richiesta del pubblico ministero di una pena di quattro mesi di reclusione.


Cristina Contento




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