Falco, dopo 7 anni i cavi non sono ancora segnalati

A Rio Gere la cerimonia per ricordare i morti di Falco, l'elicottero precipitato durante una ricognizione

CORTINA. Sono trascorsi già sette anni dal tragico incidente della caduta di Falco, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che precipitò nel corso di una ricognizione su di una frana creatasi a seguito di violente precipitazioni sopra il Ru de ra Graes: dopo essere decollato da Rio Gere, Falco si intrappolò nei cavi della tensione elettrica e cadde provocando la morte delle quattro persone che si trovavano a bordo: Dario De Felip, Marco Zago, Fabrizio Spaziani e Stefano Da Forno.

Ieri si è celebrata la messa in memoria delle vittime, nello stesso luogo in cui l'elicottero del Suem precipitò quel tragico pomeriggio di sabato 22 agosto del 2009, e ancora i cavi elettrici sovrastano il luogo senza che vi sia alcuna segnalazione.

L'appunto è stato fatto sia da Rosy Bindi, presente come ogni anno alla ricorrenza, sia da Rodolfo Selenati, presidente del Soccorso Alpino regionale del Veneto.

«Sono sette anni che veniamo qui in tanti a ricordare le quattro persone che hanno dato la vita per fare qualcosa che riguarda tutti noi, senza risparmiarsi, e il filo non ha ancora nessuna segnalazione» ha detto Rosy Bindi.

«Certe cose si fanno a prescindere dall'obbligo di legge, è doveroso, dovrebbe venire da sé. Sono qui non solo perché amica di Spaziani, ma come tributo all'amicizia e al servizio del Soccorso Alpino», ha aggiunto la Bindi.

«Ogni anno mi sento in dovere di venire qui: degli amici hanno dato la vita come volontari, e tutti anni c'è una partecipazione nutrita. Speriamo serva per poter evitare ulteriori incidenti. Ancora, tuttavia, non c'è la segnalazione dei cavi. Dovrebbe essere un dovere, visto il tragico precedente» ha dichiarato Selenati, presidente del Soccorso Alpino Veneto.

Era presente alla commemorazione anche il nuovo capo del Soccorso Aplino bellunese, Alex Barattin: «Oggi è un momento importante, un punto di riferimento per tutti noi, quello che è successo è una cosa grande, e la messa è un modo per unirsi e stare vicini alle famiglie che hanno perso i loro cari».

In rappresentanza della Regione si è recato sul posto Franco Gidoni: «Si tratta di una tragedia grande, che ha fatto una grande eco e ha messo in evidenza l'attività del Soccorso Alpino, che prima era un po' sotto traccia» ha detto il consigliere della Lega. «Ha rappresentato una svolta nel rapporto tra il Soccorso e gli Enti istituzionali. Ricordare è doveroso, ed è bello vedere che ci sia sempre tanta gente, e tanti rappresentanti delle istituzioni».

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