"Fallimento delle politiche per la montagna", il commento di politici e parlamentari
"La montagna, la mia montagna, è vittima di una politica debole e senza coraggio". E' amareggiato il deputato del Pd Roger De Menech che non ha partecipato al voto per il passaggio di Sappada al Friuli. "Questa politica dei francobolli rischia di far diventare la provincia di Belluno una polveriera. Sabato tra l'altro vengono celebrati i dieci anni dal referendum di Cortina e dei comuni ladini, iniziativa a cui partecipa l'ex presidente della Provincia di Bolzano".
Il senatore di Forza Italia Giovanni Piccoli definisce questo giorno come "giornata triste per la montagna ordinaria". "E' un distacco doloroso, un autentico tornante nella storia politico - amministrativa non solo di questo territorio ma dell'intero Paese".
"E' un duro colpo per il Veneto e certo da veneta guardo con tristezza una delle nostre perle che se ne va" spiega Raffaela Bellot, senatrice del Fare. "Ma Sappada oggi è la voce squillante che ci dice che la democrazia non è morta e riporta la classe politica e dirigente con i piedi per terra: mai dimenticare che siamo eletti come rappresentanti della volontà popolare".
"Finalmente Sappada ha avuto la risposta che attendeva da nove anni: siamo dispiaciuti per la perdita di un patrimonio culturale, naturale e turistico immenso, ma c'è la soddisfazione per aver finalmente visto riconosciuti i diritti e le richeste della popolazione", scrive in una nota il Bard che critica fortemente il Parlamento che si è accorto solo ora del problema bellunese. Ma critica anche Bressa, che non era in aula e De Menech che è stato lasciato solo e ha preferito non partecipare al voto.
"Fallimento delle politiche per la montagna" scrive Jacopo Massaro, sindaco di Belluno, fallimento della Regione e dello Stato. "Invece di perdere tempo in questioni burocratiche e polemiche sterili sul caso Sappada, si sarebbe dovuto riflettere sulle motivazioni che hanno spinto questo e decine di altri comuni a chiedere di lasciare il Veneto. E' tempo di riflettere seriamente sul fallimento regionale e statale e intervenire con decisione e serietà sui problemi della montagna".
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