Fallimento “Grafica Niero” il racconto del titolare

BELLUNO. Accusato di bancarotta semplice per il fallimento della Grafica Niero di Belluno, ieri mattina è stato sentito l’ex titolare Roberto Savelli, difeso dall’avvocato Antonio Prade. Nel 2009 l’az...

BELLUNO. Accusato di bancarotta semplice per il fallimento della Grafica Niero di Belluno, ieri mattina è stato sentito l’ex titolare Roberto Savelli, difeso dall’avvocato Antonio Prade. Nel 2009 l’azienda, per problemi economici, era stata posta in liquidazione; un anno dopo, non riuscendo a risollevarsi, Savelli dovette chiedere l’autofallimento.

Una storia di crisi ripercorsa con dolore dallo stesso Savelli, che si è trovato a processo anche per non aver compilato il libro giornale e il libro inventario. Documenti contabili che, come hanno dichiarato i testi, cioè l’agente della polizia tributaria e il liquidatore, non sarebbero stati obbligatori.

«I due libri ai fini tributari non erano obbligatori», ha detto l’agente che, sollecitato dall’avvocato Prade, ha evidenziato come dal momento della messa in liquidazione all’autofallimento, Savelli avrebbe alienato, come permesso da legge, «apparecchiature utilizzate nella sua attività per un totale di 17 mila euro». Il liquidatore ha testimoniato, poi, «di non aver riscontrato né omissioni né distrazioni, l’azienda era in difficoltà da qualche anno, mancavano gli ordini, le attrezzature erano obsolete e non c’erano beni particolari. La contabilità semplificata usata dall’imputato è valida per le piccole società, come era quella di Savelli. La mancanza dei libri inventari e del giornale non mi hanno danneggiato nel mio lavoro», ha concluso il liquidatore.

Savelli dal canto suo ha precisato che «quei libri non erano indispensabili. Nel frattempo per resistere ho ridotto tutte le spese possibili. Il mio consulente mi aveva suggerito di mettere l’azienda in liquidazione, ho cercato così di salvare il salvabile, ma non ci sono riuscito». Si torna in aula il 20 ottobre.

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