Fallito il tentativo di accordo tra Bard e M5S
Tramonta l’ipotesi di inserire un candidato nella lista pentastellata. «Realtà territoriali penalizzate»
BELLUNO. Contatti tra il Bard e il Movimento 5 Stelle in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. Nelle settimane scorse alcuni esponenti del Bard si sono incontrati con i referenti bellunesi del M5S per sondare l’ipotesi di un accordo che prevedesse l’inserimento di un candidato del Bard nelle liste del movimento, ma il confronto non è andato a buon fine. «La legge elettorale», spiega Diego Cason del Bard, «non consente la candidatura di liste che non sono in grado di raggiungere il 3% su base nazionale e questo taglia fuori tutte le realtà territoriali. Inoltre le forze politiche tendono a non aprire spazi a candidature diverse da quelle di partito. Sono disponibilissimi ad accettare collaborazioni, ma i candidati devono essere quelli che vogliono loro». Per il Bard, il M5S che corre da solo, è il soggetto più spiazzato dal Rosatellum, che lo indebolisce all’uninominale ma soprattutto al proporzionale. «Abbiamo provato a vedere se, riunendo tutti i “senza patria” era possibile aggirare l’ostacolo, ma non lo è», prosegue Cason, «quindi, viso che nel Bard ci sono persone di diversa estrazione politica, compreso il M5S, abbiamo cercato di capire se qualcuno di noi poteva essere candidato con loro in posizione eleggibile. Fermo restando che i nostri voti andranno solo a chi rappresenterà in Parlamento gli interessi dei bellunesi, prima che quelli di partito. Finora gli unici disponibili sono stati quelli di Liberi e Uguali con la candidatura di Alessandra Buzzo. Il M5S, essendo penalizzato dalla legge elettorale, ci ha fatto delle proposte ma i candidati con le caratteristiche giuste non sono disponibili. Insomma, sarà molto difficile chiudere l’accordo con il M5S, come con altri. I tanti ci hanno già chiesto un accordo, ma abbiamo già avuto un’esperienza negativa con il Pd e non succederà mai più».
(i.a.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video