False fatture da 150 mila il presidente è assolto
FELTRE. False fatture? Assolto. Pietro Bellumat, il legale rappresentante del Consorzio Triveneto Rocciatori, è stato scagionato dall’accusa di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: non doversi procedere per quelle del 2009 e assoluzione per l’anno dopo. Secondo il pubblico ministero Rossi, l’imputato andava condannato a sei mesi di reclusione, ma ha avuto ragione il difensore Licini, nel sostenere l’innocenza del suo assistito.
La tesi della Procura della Repubblica è che il Consorzio Triveneto Rocciatori si sarebbe avvalso di fatture false o comunque relative ad operazioni inesistenti, visto che sarebbero state emesse da soggetti che non erano operativi sul mercato, sia sotto il profilo commerciale che imprenditoriale.
Le fatture contestate sono quattro, emesse nel 2009 e nel 2010 per un totale complessivo di circa 150 mila euro e sono state tutte regolarmente pagate con bonifici bancari. Lo scopo delle operazioni era, sempre secondo l’accusa, quello di abbassare la base imponibile e evadere una parte della tassazione con un risparmio di imposta. L’imputazione non è stata dimostrata e il giudice Feletto ha assolto. –
G.S.
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