Falso massaggiatore viene scoperto dopo un blitz fiscale
AGORDO. Il suo mestiere di “fisioterapista” lo faceva anche bene. Nessuno mai s’era lamentato dei suoi metodi ed i risultati erano soddisfacenti. Il punto è che in mano non aveva nemmeno uno straccio di diploma. Soltanto un paio di attestati di frequenza di alcuni corsi di formazione, ma dell’abilitazione professionale nemmeno l’ombra. Lo hanno scoperto gli uomini delle Fiamme Gialle, durante una perquisizione, avvenuta nell’autunno scorso, dopo che in caserma era arrivata la segnalazione anonima dell’attività “fiscalmente evasiva” del fisiotereapista agordino M.B., 61 anni. La Guardia di Finanza era arrivata a lui per una semplice verifica fiscale. Più che dei metodi o dei risultati, evidentemente, qualche cliente s’era lamentato del mancato rilascio di ricevute al termine della sua attività paramedica. E’ stato nel corso della perquisizione del suo studio che i finanzieri si sono accorti che si trattava di un falso fisioterapista. E così l’uomo, oltre ad essersi trovato nei guai per evasione fiscale con l’Agenzia delle Entrate, è stato indagato a piede libero anche per esercizio abusivo della professione.
Pochi giorni fa M.B. (difeso dall’avvocato Michele Fusina) è comparso davanti al giudice delle indagini preliminari Giorgio Cozzarini per patteggiare fuori udienza la pena di 400 euro di multa per aver esercitato la professione di fisioterapista senza averne avuto alcun requisito.
La vicenda prende avvio nell’autunno dell’anno scorso quando gli uomini delle Fiamme Gialle, dopo aver ricevuto una segnalazione anonima, si presentano alla porta di casa del cittadino agordino con un mandato di perquisizione. La Guardia di Finanza è lì per effettuare un controllo fiscale, dopo aver ricevuto una dritta sull’attività “in nero” dell’uomo. Solo che, alla richiesta dell’attestato di abilitazione professionale, M.B. presenta soltanto due certificati di frequenza di corsi professionali. Nulla di più. A quel punto scatta la denuncia per esercizio abusivo della professione.
I finanzieri, poi, sequestrano le agende sulle quali M.B. aveva appuntato i nomi dei “pazienti” con i rispettivi appuntamenti e, con un lavoro certosino, li contattano ad uno ad uno e da loro ricevono la conferma sia della sua attività professionale abusiva che dei pagamenti in nero. Pochi giorni fa, la chiusura del caso giudiziario con la multa per l’esercizio abusivo della professione. La questione col Fisco, invece, prosegue per vie stragiudiziali.
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