Fango e pioggia, ma la Via Crucis c’è

I cento volontari della rappresentazione hanno operato in condizioni molto difficili

BELLUNO. Il maltempo di venerdì sera, e che imperversa sulla provincia ormai da parecchi giorni, non ha scoraggiato gli oltre 100 volontari che hanno messo tutto il loro impegno per organizzare l’undicesima edizione della Via Crucis di Visome.

L’appuntamento, in cui le ultime ore terrene di Gesù prendono vita nella notte del Venerdì Santo, è ormai diventato una tradizione per la frazione di Belluno. La voglia, il desiderio, la grande volontà di realizzare la sacra rappresentazione hanno sostenuto anche quest’anno i numerosissimi volontari. Non li ha fermati la pioggia e la neve dei giorni precedenti, l’impossibilità di provare interamente in loco le varie scene e l’audio.

E non li ha fatti desistere nemmeno il fango e le conseguenti difficoltà nel gestire cavi, scenografie e spostamenti. A premiare le fatiche sono stati la clemenza della pioggia stessa, la quale nel corso della rappresentazione si è affievolita, e la presenza di un pubblico numeroso. L’evento, che ogni anni prende il via dal viale della “ex villa Beltramini” a Visome, è infatti molto apprezzato e amato a livello provinciale.

La Via Crucis di Visome ha fatto molta strada nel corso di questi 11 anni: rispetto alle prime edizioni, si è notevolmente migliorata sotto l’aspetto organizzativo, tecnico e scenico, con una grande cura per i costumi e nell’interpretazione dei tanti figuranti, da Gesù agli apostoli, dai soldati ai sacerdoti, da Ponzio Pilato ai ladroni, le donne e i bambini.

Sono state aggiunte alcune scene, come ad esempio il “Discorso della montagna” e studiati nei minimi particolari i dettagli scenografici e interpretativi dei momenti più importanti. Inoltre, la rappresentazione si distingue anche per la cura delle luci e dell’audio, aspetti che richiedono professionalità e che probabilmente rappresentano la parte più delicata e fondamentale per la riuscita di una manifestazione all’aperto.

«Quest’anno», sottolinea il comitato organizzatore, «la puntualità dei microfoni, delle scenografie luminose, delle colonne sonore è la conferma ufficiale che la sacra rappresentazione visomese ha ormai raggiunto una consapevolezza di sé davvero straordinaria». «La bellezza della Via crucis di Visome, però, non si giustifica solamente all’interno di un’altissima esperienza e precisione tecnico-scenografica», continua, «ma si sostanzia soprattutto nella sua carica spirituale. La riflessione, l’empatia, i sentimenti che si scatenano di fronte alla rievocazione dell’Ultima cena, della cattura, del processo, della flagellazione, della crocifissione, sono un modo per sentirsi più vicini a Gesù e alla sofferenza della sua morte, per prepararsi alla Pasqua e alla gioia della Resurrezione». L’appuntamento è per l’anno prossimo con l’edizione numero 12.

Martina Reolon

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