Fanno la pausa per il caldo: contestati

Lentiai. Alcuni dipendenti della Pandolfo Alluminio rischiano una sanzione disciplinare per aver sospeso il lavoro
Pandolfo alluminio di Lentiai
Pandolfo alluminio di Lentiai
LENTIAI. Fanno una pausa per riprendere fiato a causa del grande caldo, ma ottengono una lettera di contestazione da parte dell’azienda. È successo alla Pandolfo Alluminio di Lentiai qualche giorno fa.


Viste le temperature elevate di questa estate, la Fiom Cgil si era confrontata con la direzione aziendale per definire un protocollo per gestire il disagio provocato dalle ondate di calore. «L’azienda ha risposto con apertura delle finestre, la distribuzione di acqua e sali minerali e l’installazione di alcuni apparecchi per il raffreddamento dell’aria», precisa Benedetto Calderone della segreteria della Fiom che aggiunge: «Ma a nostro avviso, visto il gran caldo queste soluzioni non sono adeguate e così abbiamo affisso in bacheca un comunicato in cui invitiamo i lavoratori a sospendere l’attività per 20 minuti, un tempo adeguato per riprendere le energie in un luogo più fresco, qualora la temperatura salga a 36 gradi e oltre».


E così ha fatto un gruppetto di lavoratori qualche giorno fa: gli addetti si sono fermati per il troppo caldo quei venti minuti consigliati dal sindacato. Ma dopo qualche giorno è arrivata inaspettata la lettera in cui l’azienda contesta l’interruzione della produzione non concordata con la direzione né dettata da problemi all’impianto o da qualche altra questione di tipo organizzativo, ritenendolo quindi uno stop ingiustificato.


I lavoratori, raggiunti da questa missiva, dopo un primo momento di perplessità e dopo aver allertato i loro esponenti sindacali, hanno provveduto a far pervenire le loro ragioni precisando di aver seguito le indicazioni del sindacato. Per tutta risposta la Fiom ha deciso di indire un’ora di sciopero alla fine di ogni turno contro la contestazione portata avanti dallo direzione aziendale. Contestazione che potrebbe portare anche ad una sanzione disciplinare da parte dell’azienda a carico di questi lavoratori.


«La questione è ancora aperta», precisa Calderone, «e ancora non è stata presa alcuna decisione da parte di Pandolfo. Abbiamo rinviato tutto, infatti, a dopo le ferie estive quando torneremo al tavolo di confronto per mettere in piedi un protocollo di gestione per le ondate di calore. Qualcosa in questi ultimi giorni è già stato fatto visto che oltre ai provvedimenti che erano stati presi prima, si è aggiunto anche l’arrivo di un operatore “jolly” da mettere alle presse per permettere così una rotazione sulle postazioni e ridurre l’esposizione al caldo per i dipendenti. Per ora», conclude il sindacalista, «è prematuro dire cosa succederà ai lavoratori, visto che comunque, come abbiamo già ribadito all’azienda, hanno seguito le indicazioni da noi date. Resta implicito che di fronte a una situazione di calore anomalo, è importante garantire la salute dei lavoratori, oltre che la produzione».


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