Fant: «No alla strage delle nutrie»
BELLUNO. «L'abbattimento della nutria rischia di diventare una gara alla sofferenza, un modo per dimenticare che dovremmo essere la specie evoluta, che regola la vita intorno a sé e non che la distrugge in modo insensato».
Cristiano Fant, commissario provinciale Enpa (Ente nazionale protezione animali) e presidente del Movimento antispecista “Siamo tutti animali”, interviene sulla recente approvazione di una legge regionale, la prima in Veneto, sul contenimento delle nutrie. «Di fatto, si apre la strada alla strage», commenta Fant. «È vero che nel Bellunese la nutria non è presente, ma è doveroso sottolineare come, ancora una volta, l'uomo si arroghi il diritto di sterminare una specie senza porre in atto quei sistemi per cercare di risolvere la questione in termini più "umani"».
L’Enpa ha suggerito al Governo italiano metodi ecologici meno invasivi e drastici di risolvere la questione: «La modifica delle pendenze degli argini che impedirebbe il lavoro di scavo delle tane, le reti antinutria, la protezione di frutteti e campi con reti elettriche a basso voltaggio», spiega Fant, «il posizionamento di tane artificiali, il favorire la presenza dei predatori, come ad esempio la volpe, che l'uomo caccia ogni anno convinto sia un animale solamente dannoso. Oltre alla sterilizzazione».
«L'uso delle armi da fuoco è come sempre inutile, se non dannoso», continua, «e lo dimostra la caccia con tutti i danni che fa senza riuscire mai a gestire il numero dei capi di qualsivoglia specie». Tornando a quelli che, secondo i promotori della legge, sarebbero i danni al territorio causati dalla presenza delle nutrie, Fant ricorda che «esondazioni e instabilità degli argini sono riconducibili a fattori umani. Peraltro, i censimenti fatti che parlano di centinaia e centinaia di nutrie (importante in Italia dal Sud America per essere sfruttate per la loro pelliccia) sul territorio risultano tutt'altro che sicuri. L'alto rischio di diffusione della Leptospirosi, che sembra accompagnare questi animaletti, è falso, in quanto studi dimostrano che la percentuale è bassissima».
«Come spesso accade», dice ancora, «è stato costruito un teatro di burattini per permettere a tanta, troppa gente, di girare armata e sfogarsi su esseri innocenti. Per l'eliminazione della specie si è deciso di non considerare nel modo più assoluto la legge 189/04 sul maltrattamento di animali. Questi sistemi barbari sono peraltro in difetto con quanto prescritto dall'art. 19 della legge 157/92 sull'attività venatoria che consente l'abbattimento solamente con armi specifiche e solamente a personale autorizzato ben definito». (m.r.)
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