«Fantuzzi, il recupero è indispensabile»

Siulp e questore concordi: la conversione dell’ex caserma è un punto cruciale nell’organizzazione del servizio sul territorio
Di Martina Reolon

BELLUNO. «La situazione attuale non può più andare avanti. Non solo per questioni logistiche, ma anche perché va a compromettere il complesso del “bene sicurezza”. La Polizia di Stato bellunese ha bisogno di tutto fuorché di incertezze».

É l’allarme lanciato dalla segreteria provinciale del Siulp, Sindacato unitario lavoratori polizia, che ieri mattina ha incontrato i parlamentari bellunesi, il sindaco Jacopo Massaro e il questore Attilio Ingrassia. Un incontro voluto per stimolare ogni utile iniziativa per il finanziamento del recupero della caserma Fantuzzi, il grande complesso militare nel centro della città dismesso da anni e passato dal demanio alla Questura tre anni fa. Una struttura che, con la sua cubatura di circa 40 mila metri quadrati, potrebbe accorpare tutti i servizi della Polizia oggi dispersi nel capoluogo, in sette sedi diverse. «Una problematica che non si riduce a una faccenda di stanze o di degrado delle attuali strutture», precisa Oscar Arboit, segretario provinciale Siulp, «e nemmeno a un problema, comunque significativo, di accessibilità ai servizi da parte dei cittadini. In ballo c’è infatti la questione sicurezza nel suo complesso».

Il piano relativo alla riconversione della Fantuzzi è in carico al ministero delle Infrastrutture, che ha in piedi un programma di investimenti pluriennali, con un’indicazione di spesa di 8 milioni per il 2014, altrettanti per il 2015 e 5 milioni per il 2016. In totale, 21 milioni di euro. Non una semplice spesa, ma un vero e proprio impegno, come sottolinea il Siulp. «Il progetto esecutivo è in tre lotti», spiega il questore di Belluno. «Il primo consentirebbe agli uffici della Questura di trovare una sede adeguata. Il secondo permetterebbe di intervenire per trovare collocazione alla Polizia stradale e alla sede operativa».

Il problema è che al Ministero tutto è fermo. «Per il 2014 abbiamo capito che non ci saranno novità», aggiunge Arboit, «l’auspicio è che per l’anno prossimo si possa sbloccare qualcosa. Il quesito che abbiamo posto oggi (ieri, ndr) al tavolo è proprio questo: in che tempi si potrà arrivare a qualcosa di concreto?».

Bisogna riuscire «a trovare la soluzione migliore», ha preso la parola il questore Ingrassia, «anche perché il dramma strutturale non è solo della Polizia, ma di tutto il territorio. Con sette diverse sedi, il cittadino che si avvicina agli uffici è disorientato».

La frammentarietà dei servizi comporta anche la moltiplicazione delle operazioni di sicurezza, con il conseguente maggiore impiego di risorse, che vengono così sottratte al controllo del territorio. Ma la criticità riguarda pure gli organici. «Mancano all’appello 35 unità, su un organico di 200», mette in risalto Arboit. «Ci vorrebbero maggiori garanzie, per permettere condizioni di efficienza minimale. Nella situazione attuale i ricambi non si vedono e questo implica, inevitabilmente, ricadute sulla possibilità di garantire il necessario presidio del territorio. Lo stato di cose diventa non sostenibile e riguarda anche il presidio di Cortina».

Sul fronte del recupero della caserma Fantuzzi, il senatore Giovanni Piccoli ha evidenziato come il territorio bellunese si debba presentare «unito per portare avanti il risultato. Il pre-requisito è fare fronte comune. Non è certo una passeggiata, ma se vogliamo ottenere qualcosa dobbiamo muoverci insieme, indipendentemente da cambi di maggioranza e di amministrazione».

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