“Fare” è realtà: «Presto anche a Belluno»

Tosi ha scelto come simbolo un faro illuminato e la scritta “Fare” a caratteri cubitali e punta a «creare un centrodestra serio, non populista e demagogico» ha spiegato, «ovviamente non pretendiamo di essere soli perché le cose si costruiscono insieme».

«Oggi diamo voce e nome ad un nuovo movimento» aggiunge la Bellot, schierata a fianco di Tosi e dei parlamentari aderenti al progetto Fare, «una struttura snella che deve dare risposte ai territori». Compreso quello bellunese, dove la scissione tra Tosi e Zaia è stata particolarmente pesante: oltre alla Bellot, sono usciti dal Carroccio l’ex segretario provinciale Leonardo Colle e l’ex consigliere regionale Matteo Toscani. Dopo la formalizzazione del movimento, avvenuta ieri, Tosi dovrebbe nominare le sue figure di riferimento a livello provinciale. Per il momento, però, è l’attenzione è catalizzata sul lancio del progetto a livello nazionale.

«Si parte per essere un’alternativa concreta, seria e propositiva nel centrodestra» continua la Bellot, «a destra abbiamo visto molti slogan e troppo populismo: si tende a fomentare senza dare soluzioni. Noi vogliamo essere una reale alternativa al governo Renzi. E siamo aperti al colloquio: puntiamo a fare da catalizzatore per il centrodestra e siamo disposti a dialogare su proposte di buon senso».

Un programma che i tosiani vogliono declinare anche a livello locale. «I federalsmo, cancellato dall’agenda politica, per noi rimane una priorità assoluta» continua la senatrice, «porteremo avanti anche a livello locale i temi che hanno contrassegnato la campagna elettorale».

Sembra ancora troppo presto per parlare di sede e di referenti sul territorio ma l’estate potrebbe portare consiglio con la creazione di una struttura bellunese nei prossimi mesi. «Questo sarà un passaggio successivo alla presentazione del movimento» conclude la senatrice, «c’è volontà di portare avanti l’azione territoriale, vogliamo essere al più presto presenti anche a Belluno».

Valentina Voi