“Fare!” guarda alle comunali 2017

Tosi a Belluno per presentare il partito: «Attenzione alle peculiarità dei territori»
gian paolo perona- perona- belluno - lista tosi
gian paolo perona- perona- belluno - lista tosi

BELLUNO. Fare! scommette sul Bellunese. Il partito nato dall'iniziativa di Flavio Tosi si è strutturato anche in provincia. Ha eletto il suo segretario (Leonardo Colle), ha un direttivo operativo e guarda al 2017 con l'intenzione di giocare un ruolo da protagonista nelle elezioni comunali in programma a Feltre e a Belluno. «Sicuramente ci saremo, come e con chi è da vedere», assicura Colle. «Del resto una forza che ha espresso il 12% dei consensi alle ultime regionali può dire la sua in ambito locale». Anche perché «può catalizzare quell'elettorato moderato che non si riconosce né nella destra che ragiona solo per slogan né nel centro sinistra, che è al governo del Paese e sta centralizzando sempre più competenze», aggiunge la senatrice Raffaela Bellot. «Noi siamo con chi crede nel cambiamento, per ridare slancio al Paese, e lavoriamo nel rispetto delle peculiarità dei territori».

Quello bellunese ha esigenze specifiche, che Fare! intende portare avanti. In materia di infrastrutture, per esempio, è necessario «mettere mano alla viabilità esistente, che è assolutamente inadeguata e spesso viene anche interrotta dalle frane, e poi fare le circonvallazioni dove servono. La Regione metta i soldi per questi interventi, poi cominciamo ad aprire il libro dei sogni», spiega il leader del movimento Flavio Tosi. L'attenzione al territorio si deve concretizzare anche su un altro tema particolarmente attuale e delicato nel Bellunese: quello delle centraline idroelettriche. «Secondo noi bisogna ascoltare i territori», afferma Tosi. «Dovrebbero essere i Comuni a decidere su questi progetti, viste le dimensioni del fenomeno. Così si rispetterebbe la specificità del Bellunese». Specificità che richiede anche, per Fare!, due Usl sul territorio. «Siamo contrari all'unificazione», conclude Tosi. «Può comportare rischi, perché due aziende difenderanno sempre i loro presidi e i territori, mentre l'accorpamento rischia di far soccombere le realtà più deboli». Come quelle della periferia. «Non è risparmiando il costo del direttore generale, un milione di euro all'anno, che si tagliano i costi della sanità». «In commissione regionale ci siamo battuti affinché alla provincia di Belluno venisse riconosciuto un modello sanitario diverso, rispetto al resto del Veneto», aggiunge l'ex consigliere Matteo Toscani. «L'accorpamento delle Usl cancellerebbe queste forme di tutela».

Il direttivo di Fare! nel Bellunese è composto da Leonardo Colle (segretario), Raffaela Bellot, Maria Ribon, Rosita Romor, Vincenzo Formica, Daniela Templari, Diego Vello, Davide Pante e Sheila Rech. (a.f.)

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