Favero accusa: «Inaccettabile l’affitto»

Durante l’affollata inaugurazione il presidente nazionale degli alpini critica lo Stato per il canone di 4500 euro annui
Di Marco Ceci

BELLUNO. «Non è giusto che un apparato burocratico che non funziona prima si fa fare il lavoro e poi pretende anche l’affitto da chi con il sudore e l’amore per la collettività ha reso possibile tutto questo. È una cosa vergognosa, inaccettabile».

Prima di chiudere il suo intervento con il rituale «viva l’Italia, viva gli alpini», il presidente nazionale dell’Associazione nazionale alpini, Sebastiano Favero, punta con decisione il dito contro lo Stato. Le sue parole, pronunciate ieri mattina nel corso dell’inaugurazione della nuova sede della Protezione civile della sezione Ana Belluno (all’interno dell’ex caserma “Jacopo Tasso”) arrivano mescolate ai fragorosi applausi degli almeno 500 presenti alla cerimonia, tra cui anche i massimi rappresentanti istituzionali e delle forze dell’ordine. «Quello che possiamo ammirare oggi è un esempio concreto di quali siano i risultati quando in campo scendono la caparbietà e la professionalità degli alpini. Una struttura splendida, moderna, funzionale, al servizio della cittadinanza. Mentre tutto intorno ammiriamo solo il contesto di degrado in cui vengono abbandonati molti immobili demaniali. Queste sono le cose che devono cambiare, perchè questi sono spazi vitali per la nostra società e i nostri giovani».

Un intervento, quello del presidente nazionale dell’Ana, basate su numeri certi: 4500 euro annui a titolo di affitto (agevolato, meno male) per le due strutture adiacenti che ospitano le sedi dell’Ana Belluno e della Protezione civile. Troppi, come troppo pochi sembrano i «19 anni di contratto in gestione che il Demanio ci ha concesso», aveva anticipato il presidente dell’Ana Belluno, Angelo Dal Borgo. «La verità è che siamo stati degli incoscienti a sobbarcarci una simile impresa», ironizza, «ci hanno dato un rudere che cadeva a pezzi, ma non ci siamo mai arresi, riuscendo a regalare alla città una sede meravigliosa. Lo abbiamo fatto mossi, come sempre, dallo spirito di servizio che abbiamo verso la cittadinanza, ma anche perchè, con 755 iscritti, siamo la sezione Ana con la più alta percentuale in Italia di volontari della Protezione civile: era un atto doveroso. Come sono doverosi i ringraziamenti al consigliere regionale Dario Bond, che ci è sempre stato vicino, al senatore Giovanni Piccoli e al Consorzio Bim Piave. Certo, resta l’amarezza per uno Stato che a volte sembra non comprendere quello che noi alpini, comunque al pari di tani altri, facciamo per la società».

Amarezza in chiusura d’intervento anche per il coordinatore della sezione di Protezione civile Ana, Ivo Gasperin. «Con questa sede, di cui Regione e Provincia hanno compreso l’importanza anche quale centro di coordinamento per le emergenze stradali, abbiamo completato la nostra struttura operativa. Certo, avere come premio per il lavoro fatto un affitto non è il massimo».

Orgoglioso degli alpini e del loro operato anche il vicesindaco Tomaso Zampieri, mentre non assolvono la politica nemmeno le parole del senatore Piccoli e del consigliere regionale Bond, che ricorda come sia «necessario arrivare a un progetto di legge bipartizan per l’utilizzo a livello nazionale di tutti i siti demaniali dismessi a favore del volontariato e della Protezione civile. Una via percorribile, anche attraverso il fondo sociale europeo».

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